L'impegno dei media nella causa di Chico Forti, sta diventando sempre più imponente. Il Tg2 come altri telegiornali nazionali ha mandato in onda sempre più servizi dedicati al caso, domenica 23 settembre, in occasione del tweetstorming ne ha dato notizia nel tg delle 20.30.
Martedì 25 settembre inoltre la trasmissione di approfondimento del Tg2 "Punto di Vista" ha dedicato l'intera puntata al caso, con un'esclusiva intervista alla Dottoressa Roberta Bruzzone e al Giudice Ferdinando Imposimato che hanno spiegato con precisione dovizia di particolari, i punti più spinosi e contraddittori della vicenda. Ecco il loro intervento:
Il tweetstorming di domenica 23 settembre, ci ha regalato non solo una moltitudine di tweet e dimostrazioni di solidarietà, ma anche un "pensiero" artistico da parte di Claudia Maria Bertola (su twitter @Angioletto9), brillante grafica e designer sensibile alla storia di Chico, che ha preparato per l'evento del tweetstorming questo bellissimo disegno.
Noi ringraziamo di cuore Claudia Maria perché a volte un'immagine dice più di mille parole e la sua opera rende perfettamente l'idea della lotta pagifica di tutti i sostenitori in nome di verità e giustizia e della staffetta di solidarietà per Chico avvenuta domenica su Twitter. Vogliamo pubblicare anche un'altra delle sue opere disegnata sempre per Chico qualche tempo fa.
Sono stati organizzati molti tweetstorming per Chico Forti negli ultimi mesi ma mai nessuno di questi ha avuto un riscontro mediatico così forte e imponente.
Molte persone, di settimana in settimana, si sono unite ai sostenitori in questa lotta e prendendo esempio da Red Ronnie, Fiorello e Giovanni Terzi che per primi hanno sposato la causa di Chico, molti altri personaggi del mondo della televisione, della carta stampata e della radio si sono uniti ai sostenitori, valendosi della propria notorietà per divulgare la vicenda.
Questo appello così flebile solo qualche mese fa, è diventato un potente grido di solidarietà formato da un coro di voci sempre più numeroso.
Il sasso lanciato nell'immenso mare di Twitter ha cominciato a produrre cerchi sempre più grandi fino ad arrivare ad oggi; il risultato è stato un tweetstorming a cui centinaia di persone hanno partecipato, al grido di #arrendersimai.
Questi sono solo alcuni tweet di personaggi noti che hanno sposato la causa di Chico Forti e che in particolare hanno partecipato al tweetstorming di domenica 23 settembre ma oltre a questi, nel mondo della tv, del giornalismo e della musica, si sono uniti a noi in questi mesi, per citarne solo alcuni:Andrea Vianello, Salvo Sottile, Pierangelo Maurizio, Mario Adinolfi, Simone Cristicchi, Fiorella Mannoia, Raf, Hugo Poggi, Stefania Petyx, Cristina Plevani, Marco Bellavia, Carolyn Smith, Vittorio Sgarbi, Barbara D'Urso, Marco Salvati, David Pietroni, Rossella Brescia, Luciano Cannito, Lucio Presta, Mara Carfagna.
A loro e a tutti coloro che non sono citati ma che hanno dato il loro preziosissimo contributo alla causa di Chico Forti, va un sincero e immenso grazie!
Dopo il grande tweetstorming di domenica
e soprattutto dopo aver saputo che Chico è venuto a conoscenza, tramite i suoi zii di questa iniziativa, spero solo che possa passare giorni un pò più sereni pensando alle tante persone che gli sono
vicine..
Questo però non è nemmeno
l'inizio e Chico avrà bisogno ora e sempre di più, del grande sostegno di tutti
coloro che credono nella sua innocenza, per questo abbiamo usato l'hashtag
#arrendersimai perché, prendendo spunto dalla sua grande forza, ognuno di noi
possa sempre perseverare nella ricerca della verità e della giustizia e nel
sostegno a questo nostro connazionale che per quasi 13 anni è riuscito a
resistere ad un carcere duro e spietato, alla lontananza dalla propria
famiglia e dai propri figli e all'atroce sofferenza di vedersi negata la
possibilità di poter dimostrare in un nuovo processo la propria innocenza. Tutto
questo Chico Forti ha dovuto passare e subìre senza #arrendersimai.
Vi lascio così la sua intervista
integrale di circa 8 anni fa dal carcere di Everglades.. se volete, potete
leggerne la parte più significativa che ho trascritto io qua sotto, altrimenti
potete ascoltarla interamente aprendo il video di You tube e soffermandovi sulle
sue parole da 1.14.18 circa.. Sta lì il vero significato dell'hashtag che
abbiamo usato per il tweetstorming.. #arrendersimai
Chi ti dà la forza di
alzarti ogni mattina?
La forza di alzarmi ogni mattina: la gente che mi è vicino:
il comitato, i miei amici di Trento che sono stati incredibili nello starmi
vicino, il Consolato, mia moglie, mia madre; tutte le persone che mi hanno
dimostrato che credono nella mia innocenza. Il fatto che meglio di chiunque
altro so che sono innocente, il fatto che in fondo in fondo credo che ci sia un
fine all'ingiustizia.
Il console che mi è stato vicino moltissimo sa che potrei
chiedere la grazia in qualsiasi momento e probabilmente con la mia situazione
potrei chiedere un espatrio e ritornare in Italia e non lo farò mai! Questa è
un'ammissione di colpa, anche parziale che non potrò mai fare. Preferisco
lottare un'altro anno, (ho aspettato quasi cinque anni) aspettare un anno in
più e poter dimostrare la propria innocenza.. credo valga la pena.
Ho ancora le stelle negli occhi, spero di non perdere il mio
positivismo. Ancora racconto le barzellette in prigione, cerco di far sorridere
la gente. Credo che una persona senza il sorriso non possa vivere.
Certo, sono più stanco di quando sono entrato in questa
prigione, ogni giorno è più difficile, però mi rendo conto che tutto sommato mi
sveglio la mattina e c'è gente che sta peggio di me. C'è gente che muore di
malattia e io sono in perfetta forma fisica; tutta la prigione mi rispetta,
forse per il fatto che gli italiani in America sono tutti considerati mafiosi,
forse hanno paura; il fatto che tutto sommato credo di essere ancora più
fortunato di gente che è in situazioni peggiori della mia.
Come riesci a stare
qua dentro e a sopportare di non veder crescere i tuoi figli?
E' uno dei punti più difficili.. sono riuscito a
sopravvivere non solamente al fatto che mi sveglio alle 7 di mattina, vado a
lavorare mille lavori differenti, leggo, mi distruggo fisicamente con esercizio
fisico, lavoro in modo da stancarmi e arrivare alla fine della giornata, poter
andare a dormire e cercare di non avere tempi morti per poter pensare ai miei
bambini.
Una delle cose che mi aiuta e non mi vergogno a parlarne, è
il diniego. Spessissimo cerco di evitare di pensare ai miei figli per quanto li
ami e per quanto gli voglia bene perché il dolore è atroce.
Nonostante tutto quello che ti è successo tu e la tua
famiglia siete ancora uniti o avete subito una crisi?
La crisi è naturale, in 5 anni ho visto i miei figli una
volta, non abbiamo più le risorse economiche per poterci vedere così spesso ma
io credo che sia più importante adesso per i miei figli avere una vita
tranquilla, non avere il problema di pensare che il loro papà è in una
situazione terribile e disastrosa. Sai quante volte ho scritto ai miei bambini
poi ho preso la lettera e l'ho messa da parte..
Tu hai detto che qua
in carcere hai scoperto il pianto..
Prima di questa storia mi sarei vergognato a morte di
piangere. Ho scoperto il pianto in prigione, non me ne vergogno, credo che sia
una valvola di sfogo. Certo non è una cosa che puoi fare di fronte agli altri
prigionieri perché qui c'è la legge della sopravvivenza; una persona debole,
una persona che piange, una persona che non può muoversi o fisicamente non è
forte diventa automaticamente una preda. E' difficile spiegare la vita in una
prigione, sopravvive solamente il più forte. Le uniche volte che piango è
quando come tu adesso spingi tasti che sono molto sensibili per me, o come la
notte quando magari non riesco a mettere la mia mente a riposo e ripenso ai
miei bambini ma altrimenti nella mia vita normale non posso lasciare che questi
sentimenti vengano visti da altri.
Ho troppa rabbia dentro, c'è un motto di Confucio che dice:
"se spendi la tua vita alla ricerca del "revenge", di avere una
rivalsa, è meglio che scavi due fosse: una per te e una per la persona su cui
volevi prenderti la tua rivincita" io non sono mai stato una persona
violenta, tutti quelli che mi conoscono lo sanno perfettamente. Da quando sono
stato arrestato, nei momenti in cui non posso controllare la mia mente, ho sogni
che sono violentissimi verso queste persone a cui non ho fatto nulla.
Questo Prosecutor non sa chi sono, non ha mai avuto nessun
tipo di rapporto con me, non sa qual è il tipo di rapporto mio con la mia
famiglia e mi ha tolto la vita o sta cercando di togliermi la vita, perché non
sarà così semplice togliermela completamente, per interessi che sono interessi
puramente economici. Che sia una persona corrotta o che lo abbia fatto per
prevalere nella sua carriera, comunque sono interessi economici. Questa è la
mentalità americana: il sistema americano è un sistema che non allaccia neanche
le scarpe all'Italia. Il sistema giudiziario americano è basato solamente sul
"punishment", sulla punizione, non credono nella riabilitazione e
questo è un sistema che non funziona, perché io vivo tutti i giorni con 1700
altri prigionieri con una media di 20 anni, 30 anni di condanne; persone che
hanno 15, 20 sentenze all'ergastolo, persone che sono state per 5, 10 anni
nella sezione della sedia elettrica e so che la maggior parte di queste persone
ha subito così tanta umiliazione, così tanta oppressione qui che nel momento in
cui escono non saranno cittadini perfetti per la società ma saranno criminali
perfetti, sapranno fare quello che hanno fatto prima molto meglio.
Il bellissimo resoconto di Karmen Morra del grande Tweetstorming di ieri sera, uscito sul sito www.articolo21.org
Ieri sera è avvenuto un Tweetstorming per Chico Forti. Monica Sella,
una delle leonesse, ha lanciato l’idea. Subito ci siamo impegnate di
divulgare la notizia sia sulle pagine di FB sia su Twitter. Il nostro
scopo era prima di tutto quello di scalare le classifiche di twitter
portando Chico Forti nelle TT (Trending Topics).
Ma anche un modo un po’ originale di far sentire Chico “a casa”.
Gli zii di Chico, sono a Miami ormai da alcune settimane e hanno potuto
renderlo partecipe della nostra iniziativa. Chico ha provato una forte
emozione mista ad incredulita’ per cio’ che stava avvenendo.
Marta Stephan, 10 minuti prima dello START, ha comunicato l’hashtag: #arrendersimai.
Silvia Barbieri aveva gia’ pubblicato le istruzioni.
ORE 19.30: tutto è pronto. Noi leonesse ed Alberto Tarsitani, il maschietto del gruppo di amministratori proviamo un’emozione che
difficilmente dimenticheremo.
L’@OfficialChicoForti lancia il primo Tweet in rete, da quel momento in
poi è accaduto qualcosa di straordinario: migliaia di sostenitori hanno
iniziato a seguirci ed a twittare per Chico Forti.
In pochi minuti Chico Forti entra nelle TT raggiungendo il quarto posto, che manterra’ per molte ore.
Con enorme gioia abbiamo ricevuto la partecipazione di giornalisti, di personaggi pubblici, dello spettacolo, della tv.
E’ stata una vera e propria gara di solidarieta’.
La notizia arriva al tg2 .
ORE 1.05 siamo ancora tutti li. Chico Forti mantiene la sua posizione in classifica.
Voglio concludere questo articolo con delle piccole testimonianze di
alcuni sostenitori e dicendo loro: GRAZIE MILLE, siete la linfa vitale
della speranza di Chico.
Davide Valieri: Adrenalina, voglia di far conoscere una storia importante.Un microcosmo che diventa macro solo per la Giustizia.
Meri Ricci: E’ stato come gridare ad una sola voce,per un unico ideale…mi sono sentita parte di persone speciali per Chico.
j3smusicsite: Respirare la coalizione che nasce da gente comune, dello spettacolo, da giornalisti.Tutti uniti per la stessa causa.
Silvia Barbieri: Quello di ieri è stato un unico
grido, un unico battito, un unico abbraccio che ha unito l’Italia intera nel nome di Chico Forti.
Roberta Concas: Il piacere di contribuire a far sentire una voce da troppo tempo inascoltata.
Rosita Toresan: Una goccia che insieme ad altre gocce forma un oceano di persone.Il fuoco si spegne, l’acqua non si ferma.Giustizia per Chico.
Maria Teresa Bolzoni: L’emozione di condividere con tante persone un momento cosi’ importante.Grazie.
Giovanni Banco: Grande sensibilita’ da parte di
tutti i sostenitori.Un ingiustizia che ha provocato un senso di
solidarieta’ grande e grande amore.
Patrizia 1058 : Sono felice che sia andata bene e che che sia arrivata fin laggiu’ la nostra solidarieta’. Ma anche tanta impotenza.
Roberta Perazzo: Tante emozioni e sensazioni
indescrivibili,tanti cuori uniti, tutti battevano per far sentire ad un
uomo che non è solo e non lo sara’ mai piu’.Chico Forti deve avere
giustizia e verita’.
In questo momento così delicato per la vicenda di Chico, volontari e sostenitori sentono il bisogno di dimostrare la loro vicinanza sia agli zii Wilma e Gianni che da diversi giorni sono a Miami, sia all'amico Roberto Fodde.
Quale miglior modo per sentirsi più vicini a Chico che organizzare un mega tweetstorming per far conoscere la sua tragica vicenda a coloro che ancora non la conoscono? Per di più che, a quell'ora gli zii di Chico saranno in visita al carcere e potranno così raccontargli questa bellissima ondata di affetto e sostegno nei suoi confronti..
Sentiamo che non solo parenti e amici ne hanno bisogno, ma Chico stesso! Sono proprio gli zii, dopo le visite in carcere di questi giorni, che hanno detto: «Lo abbiamo visto per quattro volte, lo abbiamo trovato teso, ma le buone
notizie da Washington hanno contribuito a fargli ritrovare un po' di
serenità».
E allora anche noi, nel nostro piccolo, (perché uno o più tweet non costano nulla) cerchiamo di alleviare per quanto possibile, le sofferenze di un uomo che combatte da 13 anni.
Perché 13 anni sono lunghi e passarli in un carcere da innocente è uno strazio cui pochi potrebbero resistere!
Queste sono le semplici istruzioni per partecipare:
Da qualche giorno gli zii di Chico, Gianni e Vilma sono negli Usa per un nuovo incontro con i funzionari dell’ambasciata italiana che hanno iniziato a seguire nuovamente la vicenda grazie anche all'interessamento della Farnesina e al ministro Giulio Terzi; ed è di questa mattina il messaggio di Roberto Fodde che apre lo scenario a nuove e concrete speranze:
Visita a Washington:
Questa mattina, come promesso dal Ministro Terzi, La famiglia di Chico
Forti nelle persone dello Zio Gianni Forti e della zia Vilma ha avuto un
incontro presso l'Ambasciata di Washington con i funzionari e i legali
dell'Ambasciata stessa per discutere del caso.
L'incontro,
durato più di due ore, è stato molto positivo e sono stati focalizzati
diversi punti per una nuova strategia legale da seguire immediatamente.
Alla fine della riunione e' intervenuto anche l'Ambasciatore dr.
Bisogniero che a sua volta ha assicurato tutta l'assistenza che si
necessiterà nel prosieguo della nuova azione legale.
La
famiglia di Chico, accompagnata nella visita dal Dr. Roberto Fodde,
amico di Chico che segue costantemente la vicenda, ha ringraziato le
autorità italiane per essersi finalmente concretamente interessate al
destino del nostro connazionale..
I sostenitori di Chico Forti non mancano mai di divulgare la sua triste storia ovunque gli capiti di trovarsi e questo è veramente bello perché non è mai stanchi di far conoscere un'ingiustizia come questa a chi ancora non la conosce.
Sabrina, una delle più attive sostenitrici di Chico, è andata a vedere il concerto di Alex Britti e ha portato Chico Forti con sé.. ma non solo nel suo cure.. ha fatto molto di più!
Leggete il suo resoconto del concerto di venerdì scorso:
"Ieri sera all'evento European Jazz Expo qui a Cagliari, ho assistito
allo spettacolo di Alex Britti....come notate non sono andata a mani
vuote!!!!! Alla fine del concerto ho chiesto ad alcune persone della
produzione se era possibile fargli avere un messaggio di ringraziamento
per il sostegno/interesse che più volte su Tw ha dimostrato per la
storia di Chico. Ho rimbalzato da una persona all'altra ma
poi..........sono riuscita a parlare con lui!!! abbiamo parlato di
Chico, dell'America, del viaggio di zio Gianni, del Tg5, di Roberta
Bruzzone...Mi ha salutato con un pensiero di speranza verso la
riapertura del processo, ed io...ero la donna malata di chicolosi più
felice di questo mondo!!!! Grazie Alex Britti. p.s. lo striscione www.chicoforti.com
che ho portato fuori nel momento dei saluti finali, ha suscitato grande
interesse! In tantissimi mi hanno chiesto di Chico: serata
indimenticabile!!!"
L'articolo di Karmen Morra, una delle più motivate sostenitrici di Chico Forti, uscito proprio oggi sul sito www.Articolo21.org in cui racconta la serata a Maiori dedicata alla presentazione del libro della Dottoressa Bruzzone e al caso Chico Forti.
Dalla Campania stanno nascendo iniziative a
favore del nostro connazionale Chico Forti. Una delle tante si è svolta a Maiori (costiera amalfitana) durante la 5a edizione della rassegna “Un libro sotto le stelle”.
Scrissi ad Alfonso Giarletta, presidente
dell’associazione I meridiani e gli raccontai di Chico Forti, della nostra battaglia e soprattutto del lavoro, che ogni giorno i sostenitori di Chico fanno, unicamente per amore di verita’ e di giustizia. Spiegai ad Alfonso che la D.ssa Roberta Bruzzone era in prima linea, che lottava per portare alla luce la vicenda Forti, gli parlai del suo libro “Chi è l’Assassino” e gli dissi che all’interno di esso c’era un intero capitolo molto dettagliato dedicato a Chico Forti. Attesi con ansia una sua risposta.
Dopo qualche settimana mi arrivo’ una graditissima mail di Alfonso dove mi chiedeva i contatti di Roberta Bruzzone. Speravo che la D.ssa accettasse l’invito a partecipare e cosi’ fu.
Il 29 agosto, la serata è stata dedicata quasi
interamente a Chico Forti. C’era il nostro storico striscione GIUSTIZIA PER CHICO FORTI.
Tutto era pronto, io ero emozionatissima. Il moderatore della serata è stato Gianfranco Coppola
giornalista RAI ed e’ intervenuto anche il Magistrato Tartaglia Polcini il quale ha dimostrato vivo
interesse alla vicenda dando anche qualche consiglio concreto e la sua preziosa disposizione in qualsiasi momento. Presente alla serata anche il Direttore dell’ospedale Pascale il Prof. Nicola Pezzillo.
La D.ssa Bruzzone fu come sempre strepitosa:
precisa nel racconto della vicenda e determinata nel far arrivare il messaggio alla numerosa platea. Mi colpi’ una sua frase detta durante il dibattito: “Se mai c’e’ un inferno,
quello e’ tra i migliori candidati” (riferendosi al carcere dove sopravvive Chico).
C’era un silenzio insolito,visto che solitamente la mia regione è vivace e chiassosa… Il pubblico ascoltava con attenzione e sgomento le parole della Bruzzone. Molti mi chiedevano: “ma come è possbile” oppure, “perche’ tanta
crudelta’”. Per piu’ di due ore la criminologa ha lasciato tutti col fiato sospeso, trascinando il pubblico come solo lei sa fare: ha raccontato del suo dossier e del suo primo incontro con Chico in carcere a Miami e li’, credetemi, l’emozione un po’ l’ha tradita.
Napoli si è attivata e continua ad attivarsi
tantissimo, insieme ai moltissimi sostenitori di Chico Forti, dando molto spazio alla sua vicenda: bellissimi gli articoli sul Corriere del Mezzogiorno, sul Roma ed il servizio sul TG3 regionale. Cosi’ come sta avvenendo con grande passione ed impegno in tutte le altre regioni italiane. La Sardegna per esempio. Prossimamente eventi a Milano, poi in Veneto e cosi’ via. Il nostro slogan è : GIUSTIZIA X CHICO FORTI. E non ci fermeremo finche’ giustizia non sara’ fatta.
Questi i video dell'incontro (prima parte):
seconda parte:
Questi sono due articoli usciti i giorni successivi all'incontro:
Giornata densa di notizie e appuntamenti quella di ieri; inizia con il messaggio del Min. Giulio Terzi che si affida a Twitter per comunicare l'impegno ad assistere la famiglia di Chico Forti durante il prossimo viaggio in USA.
Messaggio che fa ben sperare sul fatto che il ministero voglia attivarsi concretamente ed efficacemente appoggiando famiglia e legali di Chico Forti in questo nuovo tentativo di far riaprire il caso ed ottenere un nuovo processo.
Nel pomeriggio arriva anche il tweet del Direttore del TG2 Marcello Masi che informa di un nuovo servizio dedicato alla vicenda nel telegiornale delle ore 20; servizio in cui viene anche intervistata la dottoressa Roberta Bruzzone che ormai da anni si occupa del caso e ha scritto un fondamentale report che demolisce punto per punto il processo che portò Chico forti in carcere.
Sotto il video del Tg2 con l'intervista alla Dottoressa Roberta Bruzzone: