- NICOLETTA
- SILVIA J.
- ROBERTO
- ROBERTA
- PASQUALE
- ADRIANA
- KATIA
- GIOVANNA
- SABRINA
- VIOLA
- KARMEN
- SEBASTIANO
- MARTA
- BARBARA
NICOLETTA
Caro Chico ti scrivo così mi distraggo un pò....e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.....
a parte la bellissima canzone di Lucio Dalla il mio Impatto con Chico Forti è stato grazie a mia sorella Federica che un giorno guardando via web Red Ronny mi dice: ascolta qua c'è uno che da 12 anni è in prigione e dicono sia innocente....mah...dico io,nel frattempo mi iscrivo a twitter e il primo TT che leggo è su di lui Chico Forti...penso è un segno!questa storia la devo conoscere meglio per capire dove sta la verità e così mi informo leggo e leggo e leggo....e mi dico non può essere vera questa ingiustizia...intanto nel mio piccolo stavo e sto vivendo l'ingiustizia della perdita del posto di lavoro (dopo 25 anni di onorato servizio come tecnico ambientale....insomma mi occupo di chimica e dell'aria che respiriamo)...ma non paragonabile di certo a quello che sta subendo Chico....Da quel giorno di qualche mese fa non l'ho più mollato,Chico sei diventato parte della mia vita nelle gioie e nei dolori...non so come e se potrò esserti utile ma comunque vada io per te ci sarò come l'uomo nell'arena.... "L'onore spetta all'uomo che realmente sta nell'arena,il cui viso è segnato dalla polvere,dal sudore,dal sangue;che lotta con coraggio che sbaglia ripetutamente perchè non c'è tentativo senza errori e manchevolezze; che lotta effettivamente per raggiungere l'obiettivo; che conosce il grande entusiasmo, la grande dedizione, che si spende per una giusta causa; che nella migliore delle ipotesi conosce alla fine il trionfo delle grandi conquiste e che, nella peggiore delle ipotesi, se fallisce, almeno cade sapendo di aver osato abbastanza. Dunque il suo posto non sarà mai accanto a quelle anime timide che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta".
Che dire di più Chico son convinta che qualcosa di buono finalmente sta bollendo in pentola anche grazie a tutte le persone che si stanno interessando a te in primis chi gestisce il blog,twitter,facebook e quant'altro...siete ammirevoli veramente non ho parole,anche qualche tv sembra si stia muovendo....quindi Chico finchè avrò fiato in gola io sarò con te orgogliosa di esser al tuo e al vostro fianco.
Nicoletta Zago
SILVIA J.
IL MIO IMPATTO COL CASO FORTI
Premetto che sono una persona che per “vizio” si pone moltissimi dubbi, dice bene la canzone di Bennato “abbi dubbi”.
Uno dei dubbi che da sempre mi assilla è quello della legge e della giustizia, mi ha fatto sempre ridere la
scritta nei tribunali “la legge è uguale per tutti”, sarà sicuramente così a dipendenza del “tutti”.
Sono alcuni anni che mi sono iscritta a Facebook, più che altro per essere in contatto con i miei figli e, fino ad alcuni mesi fa, non mi sono mai interessata e iscritta a gruppi di sostegno per questo o quello.
Ho iniziato a seguire più da vicino, tramite “Chi l’ha visto”, il gruppo fondato da Pietro Orlandi per la Verità e la Giustizia nei riguardi di sua sorella Emanuela.
Per caso un giorno ho letto del gruppo di sostegno per Chico Forti e la sua storia ha iniziato ad interessarmi molto. Mi sono iscritta al gruppo per istinto, ancora non sapevo del calvario di Chico.
In seguito ho iniziato a documentarmi tramite internet e sono rimasta allibita, triste e sempre più piena di dubbi su quella che chiamano giustizia, chiarezza, una certa forma di razzismo, l’essere vendicativi.
Chico al momento dell’arresto ha subito una forma di vendetta, perché evidentemente aveva documentato che la polizia americana non è poi cosi candida come vuol fare credere al mondo!
Sicuramente una forma di razzismo, essendo cittadino straniero che però ce l’aveva fatta ad essere qualcuno.
Mi ha sconvolto la sentenza con cui è stato condannato all’ergastolo, non a 2 o 3 anni di prigionia,
"La Corte non ha le prove che lei sig. Forti abbia premuto materialmente il grilletto, ma ho la sensazione, al di là di ogni dubbio, che lei sia stato l’istigatore del delitto. I suoi complici non sono stati trovati ma lo saranno un giorno e seguiranno il suo destino. Portate quest’uomo al penitenziario di Stato. Lo condanno all’ergastolo senza condizionale."
Ma cosa vuol dire “non ho le prove che lei abbia premuto il grilletto” “ma ho la sensazione”, ma la GIUSTIZIA è fatta di dubbi? E ora la “cara” Giudice vuole essere rieletta dopo aver fatto più di 12 anni fa una INGIUSTIZIA simile?
Intanto hai privato un uomo della sua libertà finchè non esce dal carcere avvolto nel “cappottino di legno”, hai privato un uomo dei suoi affetti più cari…i suoi figli, la sua famiglia, il suo paese d’origine, LA SUA VITA!
Chico per me è una fratello, un amico per il quale vale la pena di combattere per dargli la possibilità di dimostrare che è INNOCENTE! Lui vuole un processo VERO dove possa dimostrare la sua innocenza!
Per Amanda Knox l’America si è mobilitata tutta, perché per Chico da parte dell’Italia questo non avviene?
Una volta dimostrato che Chico è veramente innocente chi lo ripagherà di tutti questi anni trascorsi dietro le sbarre? E non parlo solamente di scuse ufficiali ma anche del dio DENARO, l’America sarà costretta a “camparlo” finchè “campa” visto l’enorme errore fatto nei suoi confronti!!!!
Mi sono sfogata, ora sto meglio e, CHICO, non ci conosciamo ma ti voglio un gran bene e non vedo l’ora di poterti stringere la mano perché TUTTI INSIEME CE L’ABBIAMO FATTA!
Silvia Job
ROBERTO
Alcuni anni fa sono venuto a conoscenza del caso Forti attraverso
facebook, mi sono subito adoperato per iscrivere al gruppo i miei oltre
1000 amici virtuali ed i tanti amici e parenti che mi circondano. Nello
stesso tempo ho seguito anche il caso di Carlo Parlanti, molto simile a
quello di CHICO, e per fortuna già finito con la liberazione di Carlo.
Mi sono appassionato a questi casi perché non sopporto i soprusi e le
ingiustizie. Da subito ho cominciato a scrivere a tutti quelli che
conoscevo (Bersani, Veltroni, Walter Vitali, Donata Lenzi, Giulio Terzi
di Sant’Agata ed altri politici e personaggi istituzionali importanti
(Fini e Napolitano), Bruno Vespa ed a tutte le trasmissioni di
intrattenimento della Rai, a molte altre tv private comprese Mediaset e
La Sette: l’unico che mi ha risposto è stato Veltroni che mi dato
l’indirizzo del suo “segretario” che mi ha promesso una interrogazione
parlamentare. Dai risultati dei miei sforzi ho capito come mai questo
povero uomo è rimasto in carcere per 12 anni nell’indifferenza generale.
Recentemente quando gli sforzi delle Leonesse,con l’aiuto
indispensabile di Red Ronny, hanno smosso Mediaset, mi sono chiesto come
mai la Rai invece continuava ad ignorare il caso, ho pensato male
perché anche un personaggio come Bruno Vespa, sempre in cerca di scoop, e
assiduo della Bruzzone, non ha mai accennato al caso. Per fortuna ho
letto del tg2 ed oggi 18/8/12 Mollica ha finalmente sdoganato CHICO. Che
dire ancora, continuo ancora ad iscrivere al gruppo i nuovi amici miei e
dell’ACTI di Comacchio (Associazione Cardiotrapiantati Italiani Onlus)
per potere vedere in Italia e libero dopo Carlo Parlanti anche Enrico
Forti.
Roberto Belletti
Roberto Belletti
ROBERTA
Il mio impatto col caso Chico Forti
Negli anni 1999 -2000, stavo seguendo la vicenda dell’italo-americano Rocco Barnabei, condannato a morte e poi giustiziato, in Virginia, U.S.A., senza prove certe. Già lì ero alquanto disgustata dalla giustizia americana, e non solo da quel caso. Quando sentii, ‘non ricordo date precise’, nei vari TG che un imprenditore italiano, trasferitosi a Miami, venne arrestato e condannato all’ergastolo per omicidio, non so perché ma fin da subito ebbi dei grandi dubbi sulla sua colpevolezza. Forse a sensazione, o forse per come vennero descritti i fatti, o per la sfiducia in quella giustizia…non so, ma ero certa che molte cose sulla sua colpevolezza non mi tornavano… quest’uomo era Enrico Forti (Chico)!
Cercai di saperne di più ma pochissimi ne parlarono, ci sono voluti anni per mettere insieme quello che so ora. Qualcosa riuscii a sapere tramite qualche rara trasmissione, ma soprattutto capii di più quando il Giudice Ferdinando Imposimato prese a cuore la storia di Chico, sostenendo la famiglia nel voler dimostrare a tutti la sua innocenza e per far sì che lo Stato italiano, a sua volta, sostenesse un nostro connazionale condannato all’ergastolo in terra straniera senza prove certe, ma in base a ‘Sensazioni’, con tanti retroscena da far rabbrividire! Cercai spesso anche su internet, ma all’inizio trovai poco. Mi ricordai di aver visto su Rai3 il documentario di Chico sul caso Versace ,‘Il sorriso della Medusa’, solo dopo collegai il tutto…Poi venni a sapere di un gruppo su FB, sempre più numeroso, ma non mi iscrissi perché non volevo far solo un ‘numero’. Già mi sembravano in tantissimi e mi sono detta io a cosa posso servire? Forse sarà stato un ragionamento sbagliato, ma avevo già avuto a che fare con altri gruppi, per altre cause, e non si combinava mai niente, comunque continuai lo stesso a tenermi informata per quel che potevo. Dentro di me sempre tante domande e dubbi… perché una così grave situazione non è di dominio pubblico? Perché i nostri politici negli anni non hanno, né stanno, facendo niente di niente? Perché Giornalisti, TV, Stampa e via discorrendo non ne parlano? Non muovono un dito e lasciano marcire in galera un uomo innocente senza il minimo scrupolo?… Perché? Cosa c’è dietro? Come mai la storia di Chico Forti fa tanta paura? E pensare che una cosa così potrebbe capitare ad ognuno di noi e il pensiero che il mio Paese mi abbandoni totalmente mi fa vergognare di essere nata qui. Questo disinteresse, e silenzio, è una cosa incivile e barbara, noi non siamo figli di nessuno, siamo pur sempre italiani e lo Stato dovrebbe sempre tutelarci. Vedevo, e vedo, Paesi e Nazioni intere combattere per un loro cittadino, anche se colpevole, e allora che fa l’Italia per i suoi figli?! Che amarezza….Per non parlare dello schifo provato quando, in prima pagina sui giornali, si leggono delle stupidaggini assurde invece di occuparsi di casi come questo, così come in TV e altro.
Un giorno, credo fosse a metà Maggio 2012, mi trovai per caso su Twitter, a cui ero iscritta da tempo ma non lo usavo, capitai nel bel mezzo di un TweetStorming a favore di Chico Forti per dar voce alla sua triste storia, e i più ne erano totalmente all’oscuro. Anche oggi devo dire che sono ancora in molti a non conoscerla, ma sono sicura che ben presto tutti sapranno la verità e tutti ne parleranno. Non dimenticherò mai lo stupore e l’emozione di quel giorno, mi aggregai subito a queste persone così motivate e con la speranza di entrare nelle Tendenze di Twitter in modo che tutti si chiedessero chi fosse, e di conseguenza andassero ad informarsi. Nelle TT non si entrò quel giorno ma avvenne la mattina dopo…una felicità indescrivibile, finalmente avevo potuto partecipare in prima persona ad una cosa che volevo da anni… fare qualcosa per aiutare un uomo da me ritenuto fin dall’inizio innocente, ‘Chico Forti’. Da lì la mia conoscenza con alcune persone meravigliose del gruppo, la prima è stata la Mitica Monica, un vero Portento, così mi iscrissi al gruppo, e alla pagina, conoscendo pian piano anche le altre amministratrici/ori, eh sì ci sono anche due uomini in mezzo a queste Leonesse, Alberto e Roberto dei grandi! Che dire di loro tutti, se non che sono persone meravigliose per quanto hanno fatto, e stanno facendo con il loro grande cuore e impegno costante. Marta, Sabrina, la dolcissima Etta, Katia, Chiara, la guerriera, ma sensibilissima Karmen, per non parlare poi di tante persone che fanno parte del gruppo, e altre conosciuti nelle battaglie su Twitter….ne cito una sola (perché sarebbero tantissimi e il solo fatto di scordarmene una non me lo potrei perdonare,) Silvia Barbieri che insieme a Monica ha ‘creato’ questo meraviglioso Blog. Sei fantastica Silvia, #sappilo!!! Comunque tutti meravigliosi e con una gran voglia di giustizia vera! Sono fiera di queste persone e di farne parte, naturalmente nel mio piccolo. Su Twitter si è ottenuto tantissimo interesse anche da parte di gente Famosa, Blogger, Giornalisti, Trasmissioni via web ma anche Mediaset, Radio, Politici etc…per non parlare dell’attenzione del Ministro degli Esteri Giulio Terzi, che anche ultimamente si è impegnato pubblicamente scrivendo che: ‘il caso Chico Forti sarà priorità per me’!!! Lo speriamo tutti, dopo 13 anni di silenzio, che finalmente il Governo italiano si faccia valere davvero, come dovrebbe essere.
La verità già si sa ma deve essere resa pubblica con una giusta revisione del caso Forti, questo spero accada al più presto e che Chico possa ritornare a casa da uomo libero come è giusto che sia!
Scusate per errori vari e altro, ho scritto questo come mi è venuto se mi mettessi a ricontrollare sono sicura che ricomincerei da capo mille e più volte,avrei voluto dire una marea di altre cose ma…voi mi capirete ne sono sicura.
Grazie a tutti siete fantastici e noi non molleremo mai,l’unione fa la forza e noi siamo ormai dei “Forti”!!!
Chico corraggio, siamo in tantissimi con te, continua a tener duro e vedrai che presto qualcosa di veramente bello accadrà. Un grande e sincero abbraccio a te e alla tua famiglia.
Negli anni 1999 -2000, stavo seguendo la vicenda dell’italo-americano Rocco Barnabei, condannato a morte e poi giustiziato, in Virginia, U.S.A., senza prove certe. Già lì ero alquanto disgustata dalla giustizia americana, e non solo da quel caso. Quando sentii, ‘non ricordo date precise’, nei vari TG che un imprenditore italiano, trasferitosi a Miami, venne arrestato e condannato all’ergastolo per omicidio, non so perché ma fin da subito ebbi dei grandi dubbi sulla sua colpevolezza. Forse a sensazione, o forse per come vennero descritti i fatti, o per la sfiducia in quella giustizia…non so, ma ero certa che molte cose sulla sua colpevolezza non mi tornavano… quest’uomo era Enrico Forti (Chico)!
Cercai di saperne di più ma pochissimi ne parlarono, ci sono voluti anni per mettere insieme quello che so ora. Qualcosa riuscii a sapere tramite qualche rara trasmissione, ma soprattutto capii di più quando il Giudice Ferdinando Imposimato prese a cuore la storia di Chico, sostenendo la famiglia nel voler dimostrare a tutti la sua innocenza e per far sì che lo Stato italiano, a sua volta, sostenesse un nostro connazionale condannato all’ergastolo in terra straniera senza prove certe, ma in base a ‘Sensazioni’, con tanti retroscena da far rabbrividire! Cercai spesso anche su internet, ma all’inizio trovai poco. Mi ricordai di aver visto su Rai3 il documentario di Chico sul caso Versace ,‘Il sorriso della Medusa’, solo dopo collegai il tutto…Poi venni a sapere di un gruppo su FB, sempre più numeroso, ma non mi iscrissi perché non volevo far solo un ‘numero’. Già mi sembravano in tantissimi e mi sono detta io a cosa posso servire? Forse sarà stato un ragionamento sbagliato, ma avevo già avuto a che fare con altri gruppi, per altre cause, e non si combinava mai niente, comunque continuai lo stesso a tenermi informata per quel che potevo. Dentro di me sempre tante domande e dubbi… perché una così grave situazione non è di dominio pubblico? Perché i nostri politici negli anni non hanno, né stanno, facendo niente di niente? Perché Giornalisti, TV, Stampa e via discorrendo non ne parlano? Non muovono un dito e lasciano marcire in galera un uomo innocente senza il minimo scrupolo?… Perché? Cosa c’è dietro? Come mai la storia di Chico Forti fa tanta paura? E pensare che una cosa così potrebbe capitare ad ognuno di noi e il pensiero che il mio Paese mi abbandoni totalmente mi fa vergognare di essere nata qui. Questo disinteresse, e silenzio, è una cosa incivile e barbara, noi non siamo figli di nessuno, siamo pur sempre italiani e lo Stato dovrebbe sempre tutelarci. Vedevo, e vedo, Paesi e Nazioni intere combattere per un loro cittadino, anche se colpevole, e allora che fa l’Italia per i suoi figli?! Che amarezza….Per non parlare dello schifo provato quando, in prima pagina sui giornali, si leggono delle stupidaggini assurde invece di occuparsi di casi come questo, così come in TV e altro.
Un giorno, credo fosse a metà Maggio 2012, mi trovai per caso su Twitter, a cui ero iscritta da tempo ma non lo usavo, capitai nel bel mezzo di un TweetStorming a favore di Chico Forti per dar voce alla sua triste storia, e i più ne erano totalmente all’oscuro. Anche oggi devo dire che sono ancora in molti a non conoscerla, ma sono sicura che ben presto tutti sapranno la verità e tutti ne parleranno. Non dimenticherò mai lo stupore e l’emozione di quel giorno, mi aggregai subito a queste persone così motivate e con la speranza di entrare nelle Tendenze di Twitter in modo che tutti si chiedessero chi fosse, e di conseguenza andassero ad informarsi. Nelle TT non si entrò quel giorno ma avvenne la mattina dopo…una felicità indescrivibile, finalmente avevo potuto partecipare in prima persona ad una cosa che volevo da anni… fare qualcosa per aiutare un uomo da me ritenuto fin dall’inizio innocente, ‘Chico Forti’. Da lì la mia conoscenza con alcune persone meravigliose del gruppo, la prima è stata la Mitica Monica, un vero Portento, così mi iscrissi al gruppo, e alla pagina, conoscendo pian piano anche le altre amministratrici/ori, eh sì ci sono anche due uomini in mezzo a queste Leonesse, Alberto e Roberto dei grandi! Che dire di loro tutti, se non che sono persone meravigliose per quanto hanno fatto, e stanno facendo con il loro grande cuore e impegno costante. Marta, Sabrina, la dolcissima Etta, Katia, Chiara, la guerriera, ma sensibilissima Karmen, per non parlare poi di tante persone che fanno parte del gruppo, e altre conosciuti nelle battaglie su Twitter….ne cito una sola (perché sarebbero tantissimi e il solo fatto di scordarmene una non me lo potrei perdonare,) Silvia Barbieri che insieme a Monica ha ‘creato’ questo meraviglioso Blog. Sei fantastica Silvia, #sappilo!!! Comunque tutti meravigliosi e con una gran voglia di giustizia vera! Sono fiera di queste persone e di farne parte, naturalmente nel mio piccolo. Su Twitter si è ottenuto tantissimo interesse anche da parte di gente Famosa, Blogger, Giornalisti, Trasmissioni via web ma anche Mediaset, Radio, Politici etc…per non parlare dell’attenzione del Ministro degli Esteri Giulio Terzi, che anche ultimamente si è impegnato pubblicamente scrivendo che: ‘il caso Chico Forti sarà priorità per me’!!! Lo speriamo tutti, dopo 13 anni di silenzio, che finalmente il Governo italiano si faccia valere davvero, come dovrebbe essere.
La verità già si sa ma deve essere resa pubblica con una giusta revisione del caso Forti, questo spero accada al più presto e che Chico possa ritornare a casa da uomo libero come è giusto che sia!
Scusate per errori vari e altro, ho scritto questo come mi è venuto se mi mettessi a ricontrollare sono sicura che ricomincerei da capo mille e più volte,avrei voluto dire una marea di altre cose ma…voi mi capirete ne sono sicura.
Grazie a tutti siete fantastici e noi non molleremo mai,l’unione fa la forza e noi siamo ormai dei “Forti”!!!
Chico corraggio, siamo in tantissimi con te, continua a tener duro e vedrai che presto qualcosa di veramente bello accadrà. Un grande e sincero abbraccio a te e alla tua famiglia.
Roberta Perazzo
PASQUALE
Il mio impatto sul caso Chico Forti ha avuto varie fasi,varie evoluzioni. Ricordo che avevo da poco aperto il mio account twitter e la cosa mi prendeva sempre più perchè twitter da una visione sul mondo come nessun altro mezzo d'informazione ,e come ogni giorno apro nelle storie per vedere come girava il mondo in quel momento ,mi colpiscono subito non un titolo o la solita Belen no ,cio che mi attira è un volto in cui notavi un sorriso sereno e due occhi buoni ,ripeto non sono stato attratto da nessun titolo anzi sarò sincero e onesto con voi ,non ho neanche letto il titolo dell'articolo di chico ma ciò che mi rapiva era quella foto che ritraeva chico nella sua libertà fuori dall'inferno con imbraccio uno dei suoi figli ,e in quella foto oltre al sorriso sincero,agli occhi buoni notavi anche un uomo e un padre FIERO E FELICE e con quella voglia di vivere che si vede solo nei bambini felici.Allora mi dico tra me e me :sarà il solito vip.Mi decido apro e leggo tutto fin in fondo poi mi fermo un microsecondo, penso e mi viene spontanea un'espressione che non vi cito e vi risparmio ma riassumeva tutto il mio stato d'animo in quel momento.E questa era la fase dell'incredulità e dello stupore,incredulo perchè una vicenda cosi non poteva essere vera,e stupito perchè non ho mai saputo nulla della sua storia ,ok penso:faccio un twett per dire la mia,fatto ,poi dopo un pò mi manda un messaggio una delle tante splendide amministratrici Monica in arte Monny ed è lei chi mi fa conoscere articoli,video,pagine FB ecc insomma il minimo necessario per poter conoscere un pò meglio la vicenda di chico forti ,da qui in poi come la goccia sulla pietra inizio a twittare il nome chico forti,ma ricercando su twitter il nome di chico forti vedevo oltre i twitt delle adm solo i miei e pochi altri ,e mi chiedevo :come mai la vicenda di chico non ha colpito altri come me, cavolo siamo quasi 7miliardi al mondo perchè tanta indifferenza, perchè tanta aridità nei cuori degli uomini,di cosa avete bisogno per gridare il nome di chico forti,non vi basta che un innocente rischia quasi la pena capitale anche se innocente,non vi basta che fin dal principio gli mettono sotto i piedi tutti i diritti,come avvisare la nostra ambasciata,interrogare chico in presenza di un avvocato,non fargli la macchina della verità non vi basta che non trovano nessuna traccia biologica sul luogo del delitto non vi basta che per un giorno intero un poliziotto guida il suv di chico su tutte le spiagge di Miami (compresa quella del delitto) e to cosa vi trovano nella macchia di chico ..... sabbia ,ma tu pensa io credevo che girando sulla spiaggia si potesse trovare polvere di luna o di marte ,non sabbia (e vi ricordo che la prova della sabbia è una prova cardine su cui si bassa l'accusa ) e allora di cosa avete bisogno per gridare insieme a me un'ingiustizia ,e qui inizia la nuova fase ,quella dell'incazzatura e dell'indignazione che ancora dura,incazzatura rivolta verso la gente comune che se ne frega e se ne lava le mani e pensa: chico forti ,e chi è? a capisco ma forse se l'è cercata,rivolta verso i nostri politici che non capisci che fanno,se ti prendono in giro o cosa,mentre chico aspetta,e tu trattieni i tuoi sentimenti mostrandoti educato rispettoso e paziente verso le autorità ,mentre in cuor tuo vorresti gridagli mille cose, ma ti trattieni pensando sempre al bene di chico e alle possibili ritorsioni alla sua persona ,incazzato verso gran parte di certa stampa,tv e personaggi che avrebbero una grande eco e che invece non fanno nulla,incazzato con gli USA per come hanno trattato chico,il modo con cui hanno condannato un innocente dove in poche porle il giudice dice di non avere ne prove ne altro di concreto ma ti condanna ugualmente su cosa .....solo su SENSAZIONI vi rendete conto la vita di un uomo vale come una sensazione.E allora signore/ri tutti noi possiamo passare sentimenti e fasi diverse sulla storia di chico forti,ma vi prego vi prego, e questo la dico anche a chico,alla sua famiglia,ai suoi figli , e chi sostiene la sua causa ,non cadiamo mai nella RASSEGNAZIONE MAI MAI,rassegnarsi è come dire di avere perso ,rassegnarsi è come dire sono colpevole,rassegarsi è come dire io mi arrendo MAI MAI MAI MAI MAI MAI alla fine io credo che la verità verrà a galla, e chico reso libero.Ora MI permetto di esprimere un mio parere senza giudizi su alcune persone che lottano in prima linea per chico e per questo hanno il mio totale rispetto e appoggio, ma ho notato che tra alcune di queste persone avvolte sono volate parole pesanti per non dire offensive,ora a me non interessano ne i motivi ,ne il torto ne la ragione degli uni o degli altri questo lo sa la vostra coscienza,ma ricordatevi sempre che avete un obbiettivo comune CHICO FORTI il tempo impiegato per la lite lo sottraete a chico e ciò non credo che sia un bene,nella vita non ci possiamo ritenere grandi uomini solo se rispettiamo chi ci vuole bene o chi è in linea con le nostre idee il nostro pensiero,perchè vedete pensare e agire cosi è alla base di ogni male che rende una merda il modo perchè esclude il DIVERSO,esclude il DIALOGO ,esclude il CONFRONTO ,esclude tutto ciò che rende veramente grandi e ricchi gli uomini ,perciò bisogna rispettare anche i nostri non amici,Madre Teresa di Calcutta non si prendeva cura solo dei cristiani, ma di tutti e diceva :fate si che chiunque venga a voi se ne vada sentendosi meglio o più FELICE. Ora io e voi sappiamo di non essere ne santi ne carismatici come madre teresa ma usiamo il DIALOGO non la LITE io ho imparato a mie spese che con la lite non si ricava nulla di buono a fa vedere il lato peggiore di noi ,se non volete farlo per gli altri, fatelo per il vostro obbiettivo comune e cioè CHICO FORTI LIBERO ora mi fermo o scrivo un poema amo ascoltare e parlare con tutti ,ma prima di chiudere torno sul punto che reputo il più importante ,MAI RASSEGNARSI MAI MAI MAI e sempre CHICO FORTI LIBERO a dimenticavo il 14 agosto a Miami verrà rieletto lo State Attorney e noi possiamo solo pregare affinchè una certa signora che noi non nomineremo non venga rieletta,anche perchè è da 18 anni che gli hanno avvitato le giuridiche terga alla sedia e non trovano più la chiave ,quindi sarebbe ora che si togliesse un pò di torno ,ha rovinato già troppe vite umane,se ne faccia una sua di vita e gli dia un senso perchè a fare ciò vi è sempre tempo
p.s scusate se troverete ORRORI grammaticali ma ho scritto di getto senza rileggere in maniera impulsiva con cuore e sentimenti come faccio in genere nella mia vita specie in amore lavoro o studio ecc nel 98% va meglio di come mi sarei aspettato, E quel 2%anche se va male pazienza serve anche lui ,perchè voi avete mai visto un arcobaleno senza che sia passato un temporale prima?io no.
Distinti saluti
Barbaro Pasquale
ADRIANA
Il mio impatto col caso Chico Forti
La vita è fatta di "occasioni": cercate, mancate,
incontrate...sfuggite...sfiorate.....imposte.
Sono sfumature, attimi...e poi tutto cambia.
Era l'inizio del 2010, un periodo incredibile per
me....fatto di grandi cambiamenti e di grandi conquiste: dopo anni di
riflessione e mesi di preparativi finalmente avevo realizzato il sogno della
mia vita, un'attività tutta mia.
Mi sentivo gasata, felice..ero super impegnata e appagata.
Il mio mondo era meravigliosamente perfetto ed ero convinta che niente e
nessuno avrebbe potuto turbare quella perfezione.
Ma accadde l'inaspettato, e un giorno di ordinaria quotidianità
si strasformò in un giorno straordinario che mi avrebbe cambiato la vita: sulla
becheca FB del mio negozio trovai un post con un invito, una foto e una frase:
"Chico Forti, un innocente condannato all'ergastolo".
Guardai la cosa con sospetto pensando subito ad un virus, e
sorvolai. Ma il mio pensiero restò lì, a quel post...a quella frase; c'era
qualcosa che non quadrava, qualcosa che strideva palesemente.
Non passarono neanche cinque minuti e ritornai su quel post;
la contraddizione era evidente:" un innocente condannato
all'ergastolo". Mi fermai, cercando di capire: "...ma come, un
innocente non può essere condannato, e tantomeno all'ergastolo. Probabilmente
qualcosa avrà fatto".
Una logica approssimativa e frettolosa mi portava verso
questa considerazione superficiale ma il mio istinto, che non mi tradisce mai,
mi portava da tutt'altra parte: le parole innocente ed ergastolo mi
martellavano in testa.
"No, le cose non vanno così....non devono andare
così".
Cercai di capire; lessi tutto quello che c'era da leggere,
mi documentai, cercai video, servizi, testimonianze...tutto ciò che potesse
aiutarmi a fare chiarezza. E più leggevo più stavo male; era come se stessi
assistendo alla fiera dell'assurdo: il sistema giudiziario di un paese
"democratico" aveva fatto scempio, uso e abuso di un mio
connazionale... di Chico Forti. Non potevo crederci. Non volevo!!!!!
Pensai..."riecocci...l'hanno fatto ancora"!
Un senso di oppressione mi toglieva il respiro; mi sentivo
scoppiare la testa.....ero in preda ad un'angoscia mai provata.
Incredulità, delusione, rabbia, frustrazione, paura,
turbamento, impotenza, amarezza....si insinuarono in me e da quel momento non
mi hanno più lasciata.
Un infinità di domande cercavano risposte, un infinità di
dubbi volevano chiarezza e su tutto tre grandi "perchè" e una sola,
grandissima certezza:
- PERCHE' LO STATO LO HA ABBANDONATO?
- PERCHE' I MEDIA NON NE PARLANO?
- PERCHE' NON LO RIPORTANO A CASA?
- A QUALCUNO FA COMODO TAPPARGLI LA BOCCA!!!!!!!
E montò tantissima rabbia contro il sistema, contro lo
strapotere, contro le alleanze che garantiscono "prestigio" in cambio
di sudditanza.
Poco tempo fa, gli americani son venuti a riprendersi la
loro stella con tanto di accuse all'Italia e squilli di trombe festanti in
USA...sono venuti a casa nostra a dettar legge e noi, come al solito, abbiamo
calato le braghe.
Gia, noi... popolo italico... cosa abbiamo fatto noi per
Chico??????
Cosa potevo fare io per Chico?
La scelta.
Ci sono cose che, a volte, la vita pone sul nostro cammino
senza che ce le aspettiamo, senza un motivo apparente; cose che non
comprendiamo e che ci sembrano troppo grandi.
E quando ci si parano davanti le strade sono due: ignorarle
e preseguire, magari evitandole... o affrontarle, sfidarle... viverle.
Non so se sia stata una "scelta" meditata, so solo
che ho scelto consapevolmente di non girarmi dall'altra parte, e da allora non
è stata più la stessa vita.
I motivi che possono spingere ognuno di noi a mettersi al
servizio di una simile causa, sono molteplici: la voglia di giustizia, la
rabbia, il dissenso, il dovere morale... la voglia di non vedere più soprusi,
di cambiare questo mondo freddo e calcolatore, la necessità di lasciare ai nostri
figli un mondo migliore, di dar loro l'esempio concreto che per cambiare le
cose bisogna agire.
Generosità? Altruismo? Abnegazione?
Può essere tutto... ma può anche essere tanto puro egoismo; io
sono la prima a pensare che se mi trovassi nella condizione di Chico, mi
farebbe piacere sapere che ci sono degli sconosciuti che credono in me e
lottano per la mia libertà. Quindi a chi mi dice che sono altruista, rispondo: "no,
sono semplicemente egoista!!!"
Tutto torna indietro: "fai beni e scordatìllu....fai
mali e pensaci"
"fai bene e dimenticalo....fai male e ricordalo".
Ci sono cose nella vita, che si giudicano frettolosamente,
con superficialità e pressapochismo.
Cose che dimentichiamo, ma che poi tornano, chiedono il
conto e ti sbattono in faccia l'essere misero che sei.
Passo indietro
Tanti anni fa, quando la storia di Chico non era ancora
stata scritta e nemmeno lontanamente ipotizzabile, mi capitò di vedere un
servizio del Tg2 (se non ricordo male), in cui dicevano che un italiano aveva
acquistato i diritti dell'houseboat dell'assassino di Versace, per girare un documentario
inerente alla morte dello stilista.
Con la presunzione e l'immaturità di quegli anni, non mi
preoccupai nemmeno di andare oltre, di capire... non mi chiesi nemmeno chi
fosse e cosa spingesse quest'uomo su quella strada ma mi incavolai oltremisura;
la cosa mi infastidì a tal punto che mi feci un'idea per niente positiva della
persona in questione, e pensai che era veramente squallido arricchirsi
speculando sulla morte di un uomo.
La cosa si chiuse lì, e non ci pensai per anni.
Passo avanti
Da quando Chico è entrato nella mia vita, il primo pensiero
della giornata e l'ultimo sono per lui e per la costante ricerca di una
soluzione.
In un giorno di "ricerca" come tanti altri, la mia
attenzione fu catturata dal link relativo al documentario IL SORRISO DELLA
MEDUSA, che oggi tutti conosciamo.
Lo guardai e riguardai tantissime volte, c'era qualcosa che
me lo rendeva familiare ma non capivo cosa.
Ci pensai per giorni e giorni, ma niente...non capivo.
Poi una notte...non so se sia stato un sogno o un flashback...
mi rividi proiettata anni addietro, davanti alla tv...quando con ignoranza e
spudoratezza lo giudicai.
Finalmente ricordai! Mi vergognai di me stessa e del mio
essere misera.
Come avevo potuto io, che mi reputo giudice solo di me
stessa, erigermi a giudice di un mio simile?
Avevo giudicato quell'uomo!!!...Chico!!!!
Ma chi ero io per permettermi una cosa del genere e con
quale faccia ora lottavo per lui?
Mi dicevo: "Ipocrita che non sei altro, con quale
coraggio ti accosti a lui? Sei stata tu per prima a giudicarlo senza neanche
conoscerlo, non sei migliore di tanti altri che gli hanno voltato le spalle... e
ora vuoi fare la santa della situazione e ti batti il petto dicendo che vuoi
aiutarlo. Vergognati di te stessa e della tua piccolezza, gli hai puntato il
dito contro e adesso pensi anche di scrivergli, di fargli coraggio, di parlargli
di te. Mi fai schifo!!! "
Non mi davo pace! Scrivergli? no,non potevo... era assolutamente
fuori discussione; prima dovevo fare i conti con me stessa (quando sbaglio lo
ammetto e non mi concedo attenuanti) e dopo con lui.
Questo pensiero mi ha tormentato per tanto tempo; il senso
di colpa non mi ha abbandonato ma è giusto così, è giusto soffrire per capire e
migliorare.
Come se non fosse già sufficiente, ad aumentarne il peso
sono subentrate tante domande e sopratutto un profondo senso di inadeguatezza:
non contavano più le lettere che avevo scritto ai giornali, non contava più il
tempo dedicato... adesso avevo ricordato e questo cancellava tutto. Ho passato
notti interminabili a piangere... poi forse per sfinimento, mi sono data tempo,
ho chiesto al tempo la possibilità di metabolizzare questo tormento e ora mi
sento pronta, so cosa devo fare, finalmente... ed è una liberazione.
Non gli ho ancora scritto direttamente, ma con mia grande sorpresa
lui a scritto a me: tramite Wilma ho ricevuto una lettera meravigliosa e
inaspettata che mi ha riempito il cuore di gioia, regalandomi una grandissima
felicità.
Non avrei mai immaginato una cosa del genere; mi sono
sentita onorata, lusingata... immeritevole di quelle parole che mi si sono
scolpite nell'anima.
Si, ora so cosa devo fare!!!
In virtù della stima, del rispetto e del profondo affetto
che ho per lui, gli devo sincerità e schiettezza.
Saprà con chi ha a che fare, saprà che non sono solo quella
che lui ha descritto ma che ho le mie bassezze e le mie miserie. E poi
deciderà.
Il gruppo
Il gruppo è una famiglia meravigliosa, in cui ogni membro dà
il massimo di sé.
Inizialmente partecipavo poco alla vita del gruppo, c'erano
dinamiche interne che non mi piacevano, fuorviavano; non mi sentivo a mio agio,
per cui i miei interventi erano sporadici ma nel mio piccolo studiavo tutto
quello che potevo e lo raccontavo, non potendo fare altro.
Lentamente le cose cambiarono, nel gruppo entrò gente nuova,
fresca e vitale. Non c'erano più sensazioni sgradevoli e inibizioni, cosi
cominciai ad essere più presente: mi sentivo a casa mia.
Poi un giorno la brutta sorpresa: qualcuno aveva cambiato la
serratura e non potevo più entrare a casa.
FB ci aveva decimati. Passamo da più di 102.000 membri a
700. Avevano svuotato la casa. Rimasi sbigottita, pensai che eravamo stati
vittime di una macchinazione. Per come la vedo io (e ne sono tutt'ora
convinta), non erano "solo" le regole di Fb la causa di tutto questo,
ma c'era qualcuno che voleva impedirci di agire, di divulgare.
Non ci vidi più per la rabbia e in quel preciso momento
decisi che la linea da seguire doveva essere un'altra.
Cominciai a tartassare più gente potevo, ma alzai il tiro...
non mi bastava più rivolgermi ai comuni mortali, era necessario interpellare
chi aveva i mezzi per cambiare le cose e per rendere visibile ciò che cercavamo
di fare.
Riuscire ad ottenere delle risposte diventò il mio
obiettivo: nottate e giornate a scrivere, a cercare... a chiedere.
Ma le risposte tardavano ad arrivare e la delusione
cresceva; l'indifferenza che incontravo mi lasciava senza parole e mi vergognai
di essere italiana, di appartenere ad un Paese che abbandonava i sui figli in
terra straniera e che pur di sedere al tavolo dei grandi non agiva. Ma dove
vivevo? Dove stavo facendo crescere i miei figli??? Mi veniva voglia di
scappare!!
Non era abbastanza quello che gli avevano fatto. Ora
volevano togliergli anche la possibilità di far conoscere la sua storia; come
potevano??
Gli avevano già tolto tutto: la libertà, la famiglia, gli
amici, ...il mare.
Gli avevano tolto il padre... gli avevano tolto i figli.
Privare un padre che vuole essere "PADRE" della
possibilità di veder crescere i propri figli è una cosa che io, da figlia
rifiutata di un essere per il quale il termine padre è sprecato ed ha solo una
valenza biologica, non tollero, non concepisco e non ammetto nel modo più
categorico.
Vedere l'amore di Chico verso i suoi figli, leggerlo,
sentirlo dalle sue parole è una cosa che mi lacera il cuore. Sicuramente il mio
vissuto incide tantissimo in questo, ma mi fa troppo male e mi chiedo
"perché arrivare a tanto? Perché tanta cattiveria contro un uomo che non
ha fatto niente?"
Non si possono infliggere punizioni così pesanti sulla base
di una " sensazione ". Non è una certezza è solo un ipotesi, un
forse, un grande punto interrogativo che aspetta risposte e conferme... niente
di più.
E per cosi poco, per una sensazione, si distrugge la vita di
un uomo??
Chi gli darà il tempo perduto, questi 13 anni fatti di ciò
che poteva essere e non è stato??
Dove sono gli sguardi complici, gli abbracci, i sorrisi, le
urla, i pianti... il primo dentino, i primi passi, il primo giorno di scuola,
la prima caduta dalla bici, la prima tavola da surf, i tutti al mare... le
prime cotte, le prime delusioni??...Dove sono i consigli, le strigliate, i no e
i si, le nottate aspettandoli sveglio che tornino da una festa... dove sono??
Dove sono i discorsi da grandi, i silenzi parlanti...la prima birra insieme???
Glieli hanno rubati, come gli hanno rubato la libertà e la
vita. Si, perché quella di Chico in quel posto che è l'inferno, non è vita... è
una condizione che gli hanno imposto e che non gli appartiene.
E' un tormento, una lotta infinita per non soccombere alla
disperazione, al dolore...al distacco.
Chico lotta! Lotta per tutto: per mangiare, per dormire, per
lavarsi.
Chico lotta per non perdersi, per rimanere fedele a se
stesso;
lotta per ricordare, per mantenere viva e lucida la sua
mente;
lotta perchè solo questo può fare, consapevole che solo la
sua forza lo può preservare dalla follia.
Perchè in un posto simile la testa si perde, il contegno si
perde...l'educazione si perde. Lì non esistono principi, non ci sono diritti.
Chico si scontra con una quotidianità fatta di dubbi e paure, di soprusi e
prevaricazioni... e in tutto questo emerge la sua certezza: lottare per uscire
da lì in tempo per vedere i suoi figli ormai cresciuti diventare adulti;
lottare per non uscire da li in una bara di zinco; lottare per tornare ad
essere padre, figlio, amico.
lottare per tornare ad essere sé stesso.
E cosa centro io in tutto questo? In tanti me lo chiedono.
Spesso mi sento dire frasi terribili come: ma chi te lo fa
fare? Chi ti da la certezza che sia innocente? Come puoi mettere in discussione
tutto un sistema per uno che nemmeno conosci?
"Cosa??? Non lo conosco??? Lo conosco benissimo!! Chico
non è un amico, non è un conoscente, non è uno sconosciuto... Chico è mio
fratello!!! E' la proiezione di ciò che potrei essere io, con la differenza che
io al suo posto avrei già mollato e dato di matto."
Chi mi garantisce che è innocente?? "Lui me lo
garantisce!! Il suo modo d'agire. Se fosse stato colpevole, avrebbe accettato
lo scambio con i piloti del Cermys; se avesse avuto la coda bagnata non se lo
sarebbe fatto proporre due volte, come del resto avrebbe fatto chiunque al suo
posto; la galera italiana è una passeggiata di salute rispetto a quella
americana.
Invece no, Chico ha rifiutato! Non ha voluto barattare la
sua dignità per convenienza; ha voluto dare ai suoi figli l'esempio concreto
che certi valori non si comprano, non si vendono,non si mettono in discussione.
Le persone
Ci sono persone nella vita, che per una serie di circostanze
ti si affiancano lungo il cammino. Ed è come se le conoscessi da sempre, le
senti vicine senza mai averle viste e toccate.
Sono rapporti elettivi, inaspettati e preziosi...che
annullano la fisicità e la distanza, un regalo della vita che va custodito e
tutelato.
Sono persone speciali, che magari non abbraccerai mai, ma
che senti dentro come le persone più care.
Ho avuto il privilegio di incontrarne tante persone speciali
in questo gruppo: Albertone, katia, Sabri, Ettina, Chiara, Marta, Karmen,
Roberto....tutte persone straordinarie per le quali nutro profondo affetto.
Poi c'è lei, la mia "maghetta", la mia sorellina
più piccola: Moni [♥] ! Mi è entrata nel cuore in punta di piedi con con la sua semplicità
ed il suo sorriso...e e li resterà per sempre.
Gianni e Wilma
L'emblema della perseveranza, della forza e del coraggio. Mi
inchino davanti a loro e li ringrazio per quello che quotidianamente mi
trasmettono. Ho la fortuna di interagire spesso con Wilma, che con il suo garbo
e la sua disponibilità ha saputo instaurare un dialogo bellissimo. E' una perla
rara questa grande donna, un esempio di costanza e abnegazione. Gianni e Wilma
rappresentano l'idea del vero amore per il prossimo: si battono da 13 anni per
Chico e nonostante le mille delusioni, le mille porte in faccia, i mille
ostacoli... sono sempre li, accanto a Chico... sono sempre con lui e per lui.
Parlo spesso di loro ai miei bambini, li indico come un
esempio da seguire per diventare adulti consapevoli e giusti, perche sono
convinta che più delle parole contino i fatti... e poiché i miei bimbi sono
coinvolti nell' impegno per Chico, credo sia giusto dare loro esempi
concreti....e Gianni e Wilma rappresentano l'esempio migliore.
Il mio infinito grazie va a loro e a Chico.
Ti riporteremo a casa fratello!!! Te l'avevo detto che
questo sarebbe stato l'anno della svolta, finalmente le cose si muovono...Sta
per finire, Chico... finalmete l'incubo sta per finire!!!
KATIA
Era il 2010,il mese non lo ricordo e venni contattata da un suo amico
che non conoscevo.Mise un link sulla mia bacheca di Facebook relativo
alla storia di Chico...come avrà fatto a trovare il mio profilo non lo
so ma adesso dico...per fortuna che l'ha trovato! Non avevo mai sentito
parlare di lui,sono andata a vedere il suo gruppo,mi sono iscritta e
ogni tanto pubblicavo qualcosa sulla mia bacheca. Con la sincerità che
mi contraddistingue,vi devo dire che non mi ero avvicinata come ora al
suo caso....ero con un piede rotto,rimasta senza lavoro e lasciata dal
mio compagno (che bei momenti!) e quindi internet lo usavo più per
passare il tempo che altro,forse non avevo la testa per le cose serie.
Poi piano piano,Chico si è intrufolato sempre più nei miei pensieri...ho
realizzato che quella faccia sorridente che spesso mi appariva sulla
bacheca di Fb era un uomo VERO,non una delle mille leggende
metropolitane che spesso vengono pubblicate,un uomo a cui era stata
tolta la cosa più grande per un essere umano...la sua libertà! Ho
iniziato ad incuriosirmi sempre di più,mi sono informata,ho letto la sua
storia ed ho imparato a conoscere questo perfetto sconosciuto.
Successivamente mi sono iscritta alla pagina Chico Forti Free e da li è
nato tutto. Ho iniziato ad essere più attiva per lui,a fare in modo di
far conoscere a più persone la sua storia forse perchè avevo iniziato a
credere in lui...io sono strasicura che lui è INNOCENTE e finchè avrò
fiato lo urlerò al mondo. Però vi devo confessare una cosa...non ho mai
scritto a Chico! Perchè? Sinceramente non saprei rispondervi,forse è una
sorta di vergogna,forse il timore di scrivere anche una virgola
sbagliata che lo possa danneggiare...sta di fatto che ancora non mi sono
decisa a farlo ma lui sa che io ci sono e sono qua per lui!
In
questi mesi ho avuto la fortuna di conoscere persone splendide,che oggi
considero AMICI,con cui ho intrapreso questo percorso.
A Roma ho
avuto l'onore e il piacere di conoscere di persona lo zio Gianni,Wilma e
i miei amici...ed è stato meraviglioso poterli abbracciare.
Ma la
sorpresa più grande ce l'ha fatta Chico! Ha telefonato a Wilma ed ha
voluto parlare con ognuno di noi...non vi dico la mia reazione,manca
poco allago piazza di Spagna
Io che mi vergogno a scrivergli una lettera,ero al telefono con lui...e
sentirmi dire "grazie Katia per quello che fai per me" o "ti voglio
bene amica mia" è stato emozionante,sono parole che ti entrano
direttamente nel cuore e non usciranno mai più.
Tante volte mi sento
in colpa nei suoi confronti perchè vorrei fare qualcosa in più ma
purtroppo,a causa del mio lavoro,non ho ne tempo ne testa per
farlo...però non mi dimentico mai di lui!
Ed è questo che chiedo a
chi leggerà questa lettera...non dimenticatevi di Chico,lui ha bisogno
di tutti noi,anche solo la nostra presenza per lui è fondamentale.
Dobbiamo essere la sua voce e far conoscere la sua storia.
Mille
volte ho pensato che potevo essere io al suo posto e spesso mi
dico..."Katia tu hai la tua vita,il tuo lavoro....corri,ti affanni,ti
arrabbi,hai mille problemi ma la sera torni a casa tua. Vedi il sorriso
di tua madre,Oscar che ti corre incontro scodinzolando...se sei giù di
morale,basta prendere il telefono e parlare con i tuoi amici. Io ho la
mia vita e i miei affetti ma lui?"
Lui sono quasi 13 anni che non ha più la sua vita e la presenza dei suoi affetti più cari e dev'essere devastante.
Adesso lui fa parte della mia vita,so che ha bisogno anche di me come
io ormai ho bisogno di lui...non è più quel perfetto sconosciuto di mesi
fa,lui adesso è un amico...fa parte della mia famiglia.
Mia madre per Natale,ha apparecchiato la tavola mettendo un piatto in più...era quello di Chico.
Questo vorrei da tutti voi...che Chico non fosse solo uno sconosciuto
che ha subito un'ingiustizia...ma l'amico e il fratello che tutti
vorremmo vedere libero.
IO SONO CHICO....noi tutti siamo Chico ed abbiamo il dovere di non rimanere indifferenti davanti la sua storia.
Grazie a tutti quelli che stanno lottando per lui e soprattutto grazie a
Chico per averci insegnato cosa significano parole come
amicizia,forza,rispetto,educazione e speranza.
Katia Sugherelli
GIOVANNA
Sono venuta a conoscenza della storia di Chico circa un anno e mezzo fa tramite Andrea Casari che l’aveva postata in un gruppo che credo trattasse di musica e nel quale entravo ogni tanto a curiosare un pò.
Ricordo che in qualche modo mi aveva da subito “colpito” e difatti, dopo aver letto le prime cose al riguardo, mi sono subito iscritta. In quel periodo però per una serie di circostanze mie personali non lo seguivo molto .. solo successivamente ho iniziato a cercare in internet qualsiasi cosa che parlasse di lui …. volevo capire, dovevo capire…..e più mi informavo e più mi rendevo conto che ormai Chico non sarebbe mai più uscito dalla mia vita… Pensavo che era davvero assurdo e inconcepibile che un uomo fosse stato abbandonato dallo Stato Italiano, dalle Istituzioni così, al suo destino senza fare nulla…. Leggevo del processo assurdo e ridicolo che aveva dovuto subire, della sua condanna all’ergastolo sostanzialmente senza nessuna prova concreta, e ancora mi chiedevo il perché…perché Chico era stato abbandonato? Già, perché?
Naturalmente cercando in internet non ho letto solo cose pro-Chico anzi…… nonostante ciò la mia convinzione sulla sua innocenza anziché diminuire o farmi venire dei dubbi in merito, si rafforzava sempre di più……Chi ha incastrato Chico Forti? Ecco quello che penso.
Oggi, come allora, sono profondamente convinta della sua innocenza e ormai Chico fa parte della mia vita, della mia quotidianità e lo sarà per sempre, fino a quando non tornerà a casa sua. Non lo conosco e sembra assurdo, ma Chico per me è come se fosse parte della mia famiglia, è come un fratello o un grande amico a cui vuoi un mondo di bene. Io non abbandono i miei cari. Mai.
I miei tre bambini sanno di lui e di quello che faccio: mi chiedono e io spiego a loro la sua storia e quello che questo gruppo sta facendo per riportarlo a casa. Naturalmente rapportandomi sempre con dei bimbi. Beatrice che ha 11 anni vuole sapere: è lei che alla sera mi chiede “mamma ti accendo il computer e vado a vedere su Fb di Chico? Chissà se ci sono novità…” Anche Massimo che ha 8 anni chiede di lui ogni tanto: le sue domande però a volte mi lasciano spiazzata e non so cosa rispondere, come quando insisteva dicendo che bisognava andare dal Presidente degli Stati Uniti e spiegargli tutto per bene, così sarebbe venuto a casa subito, ovvio no!!!….. Già…”fosse così semplice tesoro mio” gli dicevo….
Per me fare parte di questo gruppo che si batte per una causa così nobile che è la LIBERTA’ di un uomo innocente, di Chico, non vuol dire solo iscriversi e basta, ma vuol dire sostenerla in ogni momento, avere la consapevolezza che non si deve mollare mai, nemmeno e sopratutto di fronte alle difficoltà… Vuol dire mangiarsi un panino al volo con le briciole che entrano nella tastiera perché c’è un tweet storming e poi tornare veloce in ufficio. Vuol dire essere stanca morta la sera e non vedere l’ora di andare a dormire ma accendere il pc e mandare anche solo un tweet per lui, per dire che ci sono, anche stasera sono qui a sostenerti…
Questo è un gruppo fantastico con persone meravigliose che lo coordinano e che non si risparmiano in niente per aiutare Chico. Persone che sanno trasmettere tutta la loro passione anche a ognuno noi, e ci incoraggiano a non mollare. Ragazze stupende che io adoro, adoro, adoro….persone vere con un cuore grande. E poi persone come Roberto (Fodde) che rappresenta ognuno di noi perché quando va da Chico le sue braccia che lo stringono sono anche le nostre braccia, le sue mani che gli accarezzano il viso e gli danno coraggio, sono anche le nostre mani, i suoi occhi quando lo guardano sono anche i nostri occhi….tutti noi vorremo essere li con Chico per fargli capire che siamo al suo fianco a combattere con lui e per lui…e lo faremo sempre, fino a quando sarà necessario. In questo gruppo io vedo l’amore verso un fratello..e vedo l’amicizia quella vera, con la A maiuscola ….e mi emoziono pensando a quanto fa stare bene tutto questo…e tutto questo grazie a Chico…..
Chico ha scritto più volte che siamo anche noi che gli diamo la forza di andare avanti ,di non mollare …..ma io dico che è lui che ci trasmette tutto ciò, con il suo immenso coraggio, infinito e meraviglioso……una lezione di vita e di amore senza eguali, questo è Chico.
Io ci credo, ce la faremo.. e non vedo l’ora di poterlo finalmente guardare negli occhi e dirgli semplicemente grazie infinite Campione per avermi donato tutto ciò….
Ciao Chico
Giovanna Levati
SABRINA
E' triste ma ho scoperto la storia di Chico in occasione
dell'omicidio di Meredith Kercher, o meglio in occasione della scarcerazione di
Amanda Knox e di Raffaele Sollecito. In quei giorni tutti i programmi
televisivi parlavano del nuovo processo che aveva portato all'assoluzione di
coloro che 4 anni prima venivano considerati assassini! Mi sono soffermata su
un programma in particolare: ospite l'Avvocato Ferdinando Imposimato. Qualcuno
condannava il fatto che due ragazzi avessero aspettato per ben 4 anni il processo
che poi ha dato loro la libertà....Non ricordo le parole esatte, ricordo solo
che l'intervento del Giudice Imposimato mi ha folgorata. Il senso era questo:
loro hanno aspettato 4 anni, una straniera in Italia ha aspettato 4 anni, ma
all'estero ci sono tanti italiani che aspettano un processo d'appello da molti
più anni...tra i tanti...CHICO FORTI. Gli italiani citati in quel momento sono
stati più di uno...ma solo quello di Chico mi ha messo una grossa pulce
nell'orecchio. Ho fatto subito una ricerca in rete e BOOOOOM! Ho trovato la
pagina Fb CHICO FORTI FREE, ho iniziato ad intervenire, da cosa nasce cosa ed
eccomi qui: coinvolta più che mai. La storia di Chico mi è subito entrata
dentro, ormai fa parte di me, è pensiero quotidiano a cui non posso, non voglio
rinunciare. Molti continuano a chiedermi "ma perchè proprio Chico Forti ?
non lo conosci!" E' difficile da spiegare. Ogni giorno ci sono cose che
catturano la nostra attenzione. Per alcune di esse si tratta di una scintilla
che si spegne in un attimo. Per altre invece la scintilla trova di che
alimentarsi: paura rabbia, delusione, dolore, voglia di fare qualcosa, di
gridare forte, voglia di aiutare....e la scintilla diventa fuoco!!!!! Ho
conosciuto chi da quasi 13 anni combatte senza sosta per restituire a Chico la
sua vita, lo zio, Gianni Forti che insieme a Wilma sono per me massima
espressione di forza tenacia, amore! Ho scambiato due parole al telefono con
Chico, ci sono poi le lettere, le mie, le sue! Ho iniziato questa battaglia per
uno sconosciuto e ora la sto continuando per un Amico!!
Più che parlare del mio incontro col caso Forti vorrei
parlare del mio incontro con Chico.
Era il 2010 e un suo amico postò nella bacheca del mio gruppo Cinemascetti un link e la richiesta di aiuto per diffondere la storia.
Non avevo mai sentito parlare di Chico ma prima di decidere dovevo necessariamente capire di che cosa si trattasse.
Così vidi che, nel link, c'era la storia e le lettere che lui scriveva dal carcere. Non mi preoccupai di leggere quello che avevano scritto gli altri su di lui: volevo sentire ciò che lui aveva da dire, conoscere lui come uomo.
Mi stampai tutte le lettere per leggerle con maggiore attenzione...ricordo passai a leggere e rileggere soprattutto alcuni punti, passaggi che mi facevano scoprire una persona che aveva sviluppato una sua libertà espressiva attraverso gli scritti. Nonostante vi fossero dei controlli, lui riusciva con semplici esempi a trasmettere il suo mondo fatto del buio della costrizione e della luce di una futura giustizia. Passato, presente, futuro. Credeva nel suo futuro.
Mi sembrava assurda la forza di quell'uomo che diventava, riga dopo riga, più famigliare.
Pensai a quel detto che sostiene che nel nome delle persone sta la loro virtù: lui era l'esempio della forza, quella forza che ognuno ha dentro di se, inaspettata, innata, che esce fuori quando realmente ne abbiamo bisogno. Chico avrebbe potuto non credere più, tante volte, in questi lunghi 13 anni ed invece no. Non aveva ceduto alla strada che è la più facile. Chico credeva e crede nella vita ed è lui stesso, nel buio del carcere ad esortare a lottare.
Come mai? Il detto del nome e la virtù è un rimando ma è poca cosa rispetto alle mille sfumature di un'esistenza. Ecco se dovessi dare una spiegazione a tutto questo direi che Chico ha dalla sua il suo modo di vivere e la sua concezione di vita che aveva da sempre: domare e lasciarsi domare dalle onde. Vittorie e sconfitte intese come punti di partenza per nuove vittorie.
Chico non ha le chiavi materiali per aprire le porte del carcere ma ha le chiavi per entrare nei cuori delle persone, le chiavi per capire che bisogna accettare la propria esistenza fino in fondo e comprendere quali sono le cose che si devono accettare per non impazzire e quelle per le quali ci si deve concedere di combattere.
Al di là dell'ingiustizia subita, Chico, mi avrà al suo fianco per l'uomo che è e che stimo perchè reputo un esempio di come affrontare la vita e ciò che ci riserva.
Sull'onda di tutti questi sentimenti ed emozioni, nel 2010 contagiai gli altri del gruppo culturale. Gli presentai la sceneggiuatura che era tratta dalle lettere e girammo il corto Gavette di fuoco.
Con quel video si festeggiavano tante cose: l'arrivo a quota 20.000 degli iscritti al suo gruppo, il suo amore per L'Italia nonostante lo Stato l'avesse abbandonato, il mio incontro con lui e la sua bella anima.
A chi mi chiede perchè Chico e non un'altra ingiustizia rispondo che sono consapevole del fatto che il mondo sia pieno zeppo di ingiustizie. Molte ingiustizie le conosciamo e di altre non ci viene neanche concesso di sapere. Se ognuno di noi prendesse a cuore una sola ingiustizia forse ce ne sarebbero di meno o almeno se ne parlerebbe.
Era il 2010 e un suo amico postò nella bacheca del mio gruppo Cinemascetti un link e la richiesta di aiuto per diffondere la storia.
Non avevo mai sentito parlare di Chico ma prima di decidere dovevo necessariamente capire di che cosa si trattasse.
Così vidi che, nel link, c'era la storia e le lettere che lui scriveva dal carcere. Non mi preoccupai di leggere quello che avevano scritto gli altri su di lui: volevo sentire ciò che lui aveva da dire, conoscere lui come uomo.
Mi stampai tutte le lettere per leggerle con maggiore attenzione...ricordo passai a leggere e rileggere soprattutto alcuni punti, passaggi che mi facevano scoprire una persona che aveva sviluppato una sua libertà espressiva attraverso gli scritti. Nonostante vi fossero dei controlli, lui riusciva con semplici esempi a trasmettere il suo mondo fatto del buio della costrizione e della luce di una futura giustizia. Passato, presente, futuro. Credeva nel suo futuro.
Mi sembrava assurda la forza di quell'uomo che diventava, riga dopo riga, più famigliare.
Pensai a quel detto che sostiene che nel nome delle persone sta la loro virtù: lui era l'esempio della forza, quella forza che ognuno ha dentro di se, inaspettata, innata, che esce fuori quando realmente ne abbiamo bisogno. Chico avrebbe potuto non credere più, tante volte, in questi lunghi 13 anni ed invece no. Non aveva ceduto alla strada che è la più facile. Chico credeva e crede nella vita ed è lui stesso, nel buio del carcere ad esortare a lottare.
Come mai? Il detto del nome e la virtù è un rimando ma è poca cosa rispetto alle mille sfumature di un'esistenza. Ecco se dovessi dare una spiegazione a tutto questo direi che Chico ha dalla sua il suo modo di vivere e la sua concezione di vita che aveva da sempre: domare e lasciarsi domare dalle onde. Vittorie e sconfitte intese come punti di partenza per nuove vittorie.
Chico non ha le chiavi materiali per aprire le porte del carcere ma ha le chiavi per entrare nei cuori delle persone, le chiavi per capire che bisogna accettare la propria esistenza fino in fondo e comprendere quali sono le cose che si devono accettare per non impazzire e quelle per le quali ci si deve concedere di combattere.
Al di là dell'ingiustizia subita, Chico, mi avrà al suo fianco per l'uomo che è e che stimo perchè reputo un esempio di come affrontare la vita e ciò che ci riserva.
Sull'onda di tutti questi sentimenti ed emozioni, nel 2010 contagiai gli altri del gruppo culturale. Gli presentai la sceneggiuatura che era tratta dalle lettere e girammo il corto Gavette di fuoco.
Con quel video si festeggiavano tante cose: l'arrivo a quota 20.000 degli iscritti al suo gruppo, il suo amore per L'Italia nonostante lo Stato l'avesse abbandonato, il mio incontro con lui e la sua bella anima.
A chi mi chiede perchè Chico e non un'altra ingiustizia rispondo che sono consapevole del fatto che il mondo sia pieno zeppo di ingiustizie. Molte ingiustizie le conosciamo e di altre non ci viene neanche concesso di sapere. Se ognuno di noi prendesse a cuore una sola ingiustizia forse ce ne sarebbero di meno o almeno se ne parlerebbe.
Di Chico se ne sta aprlando ancora troppo poco per questo è
importante l'operato di tutti.
Mettiamo in campo ciò che sappiamo fare, le nostre abilità,
la nostra faccia, il tempo che possiamo dedicare alla causa Forti. Anche una
condivisione o un parlare con un amico della vicenda è importante per Chico ed
è motivo per lui di speranza di uscire e riabbracciare i figli.
Viola Ledda
KARMEN
Il mio impatto col caso Chico Forti.
Avevo sentito
parlare gia anni fa di questo caso.
Ricordo che mi
creo' angoscia. Ci pensavo spesso. Mi sono sempre occupata di volontariato.Ma
mai avevo trattato una storia cosi'.
Un giorno mi
son decisa di cercare su internet, volevo sapere di piu'. Volevo capire.
Ho trovato la
Chico Forti Free, la pagina dedicata a Chico Forti.
Ho iniziato a
leggere e a documentarmi. Non potevo crederci,continuavo a domandarmi perche',
si perche' tanta cattiveria, perche' tanto accanimento. E' nata in me la voglia
grande di sostenerlo.
Dopo poco,
sono diventata adm insieme ad altre splendide ragazze.
Ragazze dall'
animo gentile, dai sentimenti puliti, dal cuore grande. Ci unisce, la forza, la
deteminazione, la voglia di giustizia e di verita'.Con noi c'è anche Alberto
Tarsitani, il maschietto del gruppo. Una persona calma,generosa.E poi...
paziente , deve sopportare tutte noi...
Mi sono
avvicinata a Gianni e Wilma ( gli zii di Chico) in punta di piedi, ho troppo
rispetto per loro, per la loro esperienza, per il loro dolore.
Conoscerli di
persona ha confermato cio che pensavo . Sono due persone perbene. Poi che dire
di Roberto Fodde, è una fortuna conoscerlo. L'amico che tutti vorrebbero.
Presente, attento, sensibile .
Chico Forti.
Un ragazzo allegro, sportivo, intuitivo. Aveva costruito la sua vita
all'estero, una bella moglie , tre splendidi bambini. Tutto bellissimo, tutto
perfetto. Ma chissa' perche' poi ,come in tutte le bellissime favole c'è sempre
qualcosa che non va. Pare che la maledizione della strega cattiva su di lui
abbia funzionato.A me le favole non sono mai piaciute. Credo fermamente che
prima o poi la verita' venga fuori . Chico Forti , deve poter avere la
possibilita' di dimostrare la sua innocenza. Spero che in tutto questo ci sia
il LIETO FINE.
SEBASTIANO
"Il mio impatto col caso Forti"
Devo ammettere che quando mi hanno chiesto se volevo scrivere un pensiero sul caso Chico Forti subito ho accettato però non sapevo esattamente cosa scrivere perchè sono tante le cose che mi verrebbero da dire, in questo momento però ho provato un po di panico, mio DIO..ci sono delle regole civili e legali che dovrebbero tutelare noi cittadini Italiani e del Mondo e queste regole sono state violate tutte nel caso di Chico Forti, prima di tutto è stato interrogato senza la presenza di un legale e senza avvisare l'ambasciata italiana, vi sembra poco!? Hanno sempre detto che l'errore più grande che ha fatto Chico Forti è stato quello di aver detto di non aver incontrato Dale Pike quel giorno, secondo voi se c'era un suo legale all'interrogatorio le cose sarebbero andate allo stesso modo? Perdipiù senza avvisare l'ambasciata violando una norma fondamentale cioè quella della convenzione di Vienna! Tutto questo vi sembra poco? Ma se fossero stati rispettati questi semplici diritti, voi pensate che oggi Chico sarebbe in prigione? Forse no, anzi io credo proprio di no! Tralasciando tutto il percorso e andando subito alla sentenza "La Corte non ha le prove che lei sig. Forti abbia premuto materialmente il grilletto, ma ho la sensazione, al di là di ogni dubbio, che lei sia stato l’istigatore del delitto. I suoi complici non sono stati trovati ma lo saranno un giorno e seguiranno il suo destino. Portate quest’uomo al penitenziario di Stato. Lo condanno all’ergastolo senza condizionale. "...ragazzi ma stiamo scherzando!? Ma cos'è uno scherzo!? E lo stato ci viene a dire che non può andare in America a riprendersi subito questo suo connazionale? Sulla base di una sensazione viene condannato all'ergastolo un'uomo e non gli viene concessa la possibilità di appellarsi al giudizio? Un giudizio tra l'altro basato su prove inesistenti? Scusate lo sfogo ma io sono davvero impressionato da tutto questo!
Io sono venuto a conoscenza del caso di Chico Forti perchè ho visto un'anno fa circa un servizio a UNO Mattina dove c'era come ospite lo Zio di Chico Gianni, ho seguito con molta attenzione perchè sono una persona che o se ne frega completamente di quello che passa sotto la mia attenzione o mi dedico completamente anima e corpo, la storia mi sembrava incredibile perchè dicevo a me stesso che non è possibile che le cose erano andate proprio così, dicevo a me stesso che è normale che un familiare pur di difenderti dice le cose come gli fanno comodo, quando poi sono andato a fondo, ho capito che le cose stavano proprio così, subito mi sono chiesto com'era possibile che una situazione come questa era così celata dai mass media, io per caso stavo guardando UNO Mattina ma se così non fosse stato, ancora oggi ero allo scuro di questa vicenda così incredibile, ma perchè mi chiedo per 12 anni una storia che dovrebbe interessare tutti è stata così poco messa in evidenza da trasmissioni televisive e tele giornali? Allora subito mi è venuto in mente che qualcosa di più losco c'era sotto..approfondendo sempre di più venivo a scoprire che Chico Forti aveva fatto un servizio sulla morte di Gianni Versace e che lui aveva messo in dubbio la versione della polizia di Miami, il quadro andava sempre più definendosi nella mia mente e l'illogicità iniziale cominciava a scomparire nella mia mente e assumeva sempre di più i contorni di una losca macchinazione per rovinare un'uomo che forse non si era reso conto che andava a mettere il naso dentro una vicenda più grande di lui e che lo avrebbe rovinato!
La sensazione di rabbia che era cresciuta in me mi ha poi portato ad avvicinarmi gradualmente al gruppo che sostiene Chico Forti, piano piano mi sono gettato a capofitto per cercare prima di tutto di comprendere, poi una volta compreso e conosciuto le persone che ne fanno parte, ho deciso di dedicarmici con tutte le energie che possiedo e il tempo a mia disposizione.
Ho conosciuto persone stupende nel gruppo, persone che come me credono in certi valori e che sono disposti come me a mettersi in gioco per difenderli, ormai faccio parte del meccanismo che stà cercando di liberare quest'uomo innocente e non mi tirerò in dietro fino a quando a Chico Forti verrà riconosciuto il sacro santo diritto alla libertà!
Sebastiano Di Terlizzi
MARTA
Il mio impatto
con la storia di Chico Forti è avvenuto tramite un’amica, non virtuale,
un’amica vera, ritrovata su Facebook dopo il mio trasferimento in Irlanda. Mi
aveva incuriosito una sua scelta coraggiosa ed importante, che riguardava Chico
Forti e la nostra corrispondenza si è infittita.
Poi ricordo
una notte intera passata a leggere la storia di Chico sul suo sito www.chicoforti.com
e su http://www.albaria.it/chicco_forti/default.htm fino all’ultimo dettaglio e
le lunghe conversazioni in chat con Alberto Tarsitani, fondatore del gruppo su
FB.
Ricordo il
dolore fisico pensando a Chico e alla sua ingiusta reclusione, alla lontananza
forzata dai figli. Questo dolore mi ha accompagnato per giorni, settimane.
La vigilia di
Natale ho scritto la mia prima lettera a Chico ed è stato facile e difficile
allo stesso tempo. Camminavo su un terreno minato: un uomo sconosciuto, la sua
storia durissima, la censura, la mia vita lontana fatta di lavoro, di figli e
di libertà. Ho scelto la via della sincerità: gli ho raccontato di me.
Da quella
lettera ho scritto a Chico Forti ogni due settimane con regolarità: è nato in
me il desiderio di aprire per lui un piccolo varco col mondo esterno e di
tenerlo sempre aperto per quanto possibile. Ho ricevuto delle bellissime
risposte da lui, lettere di speranza e di forza, di intelligenza e di
incredibile ironia, che cuscodisco gelosamente insieme ai primi disegni delle
mie figlie.
Parallelamente
è arrivato l’impegno giornaliero con la pagina Chico Forti Free e col gruppo
Chico Forti: un italiano condannato all’ergastolo! su Facebook e mi è stato
chiesto se volevo diventarne amministratrice ed ho accettato con grande
slancio. Ho conosciuto in questo modo persone che, come me, si occupavano di
divulgare la terribile storia di Chico mosse semplicemente da un dovere morale
e da un forte senso di giustizia.
Ho conosciuto
delle persone splendide, che oggi considero amiche. Ho parlato per ore con
Roberto Fodde a Miami, che considero la quintessenza del sentimento di amicizia
per Chico.
A Roma poi, ho
avuto l’onore di incontrare di persona Wilma e Gianni, zii di Chico, e
finalmente le sensazioni avute attraverso le molteplici conversazioni via
e-mail hanno avuto conferma: nulla vale di più che guardare una persona negli
occhi, che sentirne l’abbraccio forte e sincero.
Chico ha
bisogno di noi per non cadere nel dimenticatoio nel quale lo Stato Italiano
sembrerebbe volerlo collocare.
Chico
rappresenta la parabola di una vita di successo, che per una serie di eventi è
stata trascinata in un inferno terreno.
Chico potrebbe
essere ognuno di noi.
Non smetterò
di battermi per Chico Forti finchè non tornerà libero: per senso di giustizia,
per una scelta morale fatta in coscienza, per dare alle mie figlie un esempio
concreto della differenza tra il dire ed il fare.
“Il mio impatto con il caso Forti”
Qualche mese fa mi sono imbattuta nel caso di Chico Forti, non lo conoscevo, il nome forse non mi era nuovo, ma non riuscivo assolutamente a collocarlo.
Un’amica virtuale di fb e twitter mi ha chiesto di divulgare una frase che diceva così: Un solo nome: CHICO FORTI! Non commentare, ma copia e incolla SPERANDO CHE QUESTO NOME FACCIA RUMORE. L’amica virtuale è la Cristina Plevani che tutti conoscete. Io le ho risposto con un semplice: “E chi è?” Lei mi ha detto che si trattava di un italiano ingiustamente detenuto nel carcere di Miami, e mi ha suggerito di leggere sul sito chicoforti.com. Le ho risposto “ok, leggo e poi decido”. Così ho subito fatto, ho letto la sua storia e sono rimasta senza parole! Ho fatto immediatamente un RT della frase di Cristina, e mi sono iscritta al gruppo su fb!
Su fb sono stata contattata da uno degli amministratori che mi ha chiesto di iscrivere tutti i miei contatti, ma io un po’ titubante gli ho risposto che avrei pubblicizzato il gruppo nella mia bacheca ma che preferivo evitare di iscrivere le persone senza il loro consenso, perché sapevo che a molti avrebbe dato fastidio. Lui ha un po’ insistito, e diciamo che mi ha convinta. Io su fb ho anche molti amici stranieri, soprattutto americani, ma a parte quelli, tutti gli altri li ho iscritti, credo di aver inserito circa 400 o 500 persone, tra cui qualche cileno che parla un po’ di italiano. Purtroppo chi era iscritto tempo fa al vecchio gruppo che poi fu cancellato, oggi non è possibile riscriverlo automaticamente nell’attuale, per cui molti non sono riuscita a inserirli.
Mi sono avvicinata un po’ in punta di piedi alla storia di Chico Forti, perché io sono fatta così, devo capire bene, mi devo fidare, ci devo credere fermamente Non volevo sentire solo il parere dei conoscenti, dei parenti e degli amici, ma volevo dei dati oggettivi, avevo bisogno di convincermi fino in fondo. Ho iniziato a navigare sul web per cercare ulteriori informazioni, finchè su youtube ho trovato l’intervista di Red Ronnie alla criminologa Roberta Bruzzone. Ecco, quell’intervista è stata la cosa che mi ha fatto letteralmente appassionare a questa incredibile vicenda.
Le parole della dssa Bruzzone mi hanno profondamente toccato, il suo racconto dettagliato mi faceva rabbrividire a tal punto da farmi immedesimare in quel pover uomo oggi detenuto nel carcere di Miami.
Una vicenda che potrebbe accadere a chiunque di noi, un caso fuori dal mio immaginario, una storia che mi devasta ogni volta che la leggo o la sento raccontare. Oggi parlare di Chico Forti è diventato normale per me, è un argomento all’ordine del giorno. Seguo il gruppo di FB e cerco di divulgare la storia su Twitter; ma quando mi soffermo a pensare intensamente alla sua vicenda, a quell’uomo che da 12 anni è rinchiuso in un carcere, per errore, per un complotto, o per non so cosa, insomma, io sto male! Sto proprio male fisicamente, mi manca l’aria, mi sento soffocare, mi viene voglia di urlare, di gridare che non è possibile che nessuno faccia niente per aiutarlo! Tutto questo mi provoca una grande rabbia e allo stesso tempo mi incute paura, quella paura che deriva dall’impotenza. Di fronte alla legge e alle autorità siamo tutti disarmati, loro hanno il potere di decidere per noi! La legge dovrebbe essere giusta, ma purtroppo spesso non lo è…..o forse raramente, ma se tu capiti in uno di quei rari casi…insomma, ne basta uno. Un’ingiustizia come quella subita da Chico Forti per me è inconcepibile!!!!! Rabbia tanta rabbia, paura tanta paura!
Chico Forti non è un mio amico, ma oggi è come se lo fosse, lui e la sua storia fanno parte integrante della mia vita. Lo voglio aiutare, anche se so che le mie azioni contano poco e non sono certo io che lo porterò fuori dal carcere. Quello che posso fare è cercare di divulgare il più possibile il suo nome e l’ingiustizia che ha subito.
Sono sincera: ho paura. Temo che la strada sarà ancora molto lunga, e volete sapere il perché? Perché io non mi fido del governo italiano. Si, proprio così! Ho la netta sensazione che stiano perdendo tempo, che facciano solo un sacco di chiacchiere inutili, ma che di fatti ne abbiano messi proprio pochi in atto! Ragazzi, rendiamoci conto, sono passati 12 anni!!!! 12 anni di silenzio! Credete che se il nostro governo si fosse mosso, in 12 anni non sarebbe accaduto niente? Non pensate che un processo d’appello si sarebbe ottenuto? 12 ANNI!!!!! NON 2 ANNI, 12!!!!
Perdonate il mio sfogo, ma è quello che ho dentro, ve l’ho detto, RABBIA E PAURA, RABBIA E PAURA, RABBIA E PAURA!!
Ringrazio tutti i sostenitori di Chico Forti che fanno attivamente parte del gruppo di Facebook e delle pagine di Twitter, perché sono delle persone stupende e sono orgogliosa di averle conosciute e di lottare con loro per la liberazione di Chico.
Barbara Pastore
Qualche mese fa mi sono imbattuta nel caso di Chico Forti, non lo conoscevo, il nome forse non mi era nuovo, ma non riuscivo assolutamente a collocarlo.
Un’amica virtuale di fb e twitter mi ha chiesto di divulgare una frase che diceva così: Un solo nome: CHICO FORTI! Non commentare, ma copia e incolla SPERANDO CHE QUESTO NOME FACCIA RUMORE. L’amica virtuale è la Cristina Plevani che tutti conoscete. Io le ho risposto con un semplice: “E chi è?” Lei mi ha detto che si trattava di un italiano ingiustamente detenuto nel carcere di Miami, e mi ha suggerito di leggere sul sito chicoforti.com. Le ho risposto “ok, leggo e poi decido”. Così ho subito fatto, ho letto la sua storia e sono rimasta senza parole! Ho fatto immediatamente un RT della frase di Cristina, e mi sono iscritta al gruppo su fb!
Su fb sono stata contattata da uno degli amministratori che mi ha chiesto di iscrivere tutti i miei contatti, ma io un po’ titubante gli ho risposto che avrei pubblicizzato il gruppo nella mia bacheca ma che preferivo evitare di iscrivere le persone senza il loro consenso, perché sapevo che a molti avrebbe dato fastidio. Lui ha un po’ insistito, e diciamo che mi ha convinta. Io su fb ho anche molti amici stranieri, soprattutto americani, ma a parte quelli, tutti gli altri li ho iscritti, credo di aver inserito circa 400 o 500 persone, tra cui qualche cileno che parla un po’ di italiano. Purtroppo chi era iscritto tempo fa al vecchio gruppo che poi fu cancellato, oggi non è possibile riscriverlo automaticamente nell’attuale, per cui molti non sono riuscita a inserirli.
Mi sono avvicinata un po’ in punta di piedi alla storia di Chico Forti, perché io sono fatta così, devo capire bene, mi devo fidare, ci devo credere fermamente Non volevo sentire solo il parere dei conoscenti, dei parenti e degli amici, ma volevo dei dati oggettivi, avevo bisogno di convincermi fino in fondo. Ho iniziato a navigare sul web per cercare ulteriori informazioni, finchè su youtube ho trovato l’intervista di Red Ronnie alla criminologa Roberta Bruzzone. Ecco, quell’intervista è stata la cosa che mi ha fatto letteralmente appassionare a questa incredibile vicenda.
Le parole della dssa Bruzzone mi hanno profondamente toccato, il suo racconto dettagliato mi faceva rabbrividire a tal punto da farmi immedesimare in quel pover uomo oggi detenuto nel carcere di Miami.
Una vicenda che potrebbe accadere a chiunque di noi, un caso fuori dal mio immaginario, una storia che mi devasta ogni volta che la leggo o la sento raccontare. Oggi parlare di Chico Forti è diventato normale per me, è un argomento all’ordine del giorno. Seguo il gruppo di FB e cerco di divulgare la storia su Twitter; ma quando mi soffermo a pensare intensamente alla sua vicenda, a quell’uomo che da 12 anni è rinchiuso in un carcere, per errore, per un complotto, o per non so cosa, insomma, io sto male! Sto proprio male fisicamente, mi manca l’aria, mi sento soffocare, mi viene voglia di urlare, di gridare che non è possibile che nessuno faccia niente per aiutarlo! Tutto questo mi provoca una grande rabbia e allo stesso tempo mi incute paura, quella paura che deriva dall’impotenza. Di fronte alla legge e alle autorità siamo tutti disarmati, loro hanno il potere di decidere per noi! La legge dovrebbe essere giusta, ma purtroppo spesso non lo è…..o forse raramente, ma se tu capiti in uno di quei rari casi…insomma, ne basta uno. Un’ingiustizia come quella subita da Chico Forti per me è inconcepibile!!!!! Rabbia tanta rabbia, paura tanta paura!
Chico Forti non è un mio amico, ma oggi è come se lo fosse, lui e la sua storia fanno parte integrante della mia vita. Lo voglio aiutare, anche se so che le mie azioni contano poco e non sono certo io che lo porterò fuori dal carcere. Quello che posso fare è cercare di divulgare il più possibile il suo nome e l’ingiustizia che ha subito.
Sono sincera: ho paura. Temo che la strada sarà ancora molto lunga, e volete sapere il perché? Perché io non mi fido del governo italiano. Si, proprio così! Ho la netta sensazione che stiano perdendo tempo, che facciano solo un sacco di chiacchiere inutili, ma che di fatti ne abbiano messi proprio pochi in atto! Ragazzi, rendiamoci conto, sono passati 12 anni!!!! 12 anni di silenzio! Credete che se il nostro governo si fosse mosso, in 12 anni non sarebbe accaduto niente? Non pensate che un processo d’appello si sarebbe ottenuto? 12 ANNI!!!!! NON 2 ANNI, 12!!!!
Perdonate il mio sfogo, ma è quello che ho dentro, ve l’ho detto, RABBIA E PAURA, RABBIA E PAURA, RABBIA E PAURA!!
Ringrazio tutti i sostenitori di Chico Forti che fanno attivamente parte del gruppo di Facebook e delle pagine di Twitter, perché sono delle persone stupende e sono orgogliosa di averle conosciute e di lottare con loro per la liberazione di Chico.
Barbara Pastore
Marta; Barbara, Sebastiano siete veramente stati bravissimi!!!
RispondiEliminaSpero che sempre più gente possa venire a conoscenza della tragedia di Chico Forti,noi ce la metteremo tutta!!!
Spero tanto che la Barbara Pastore possa commentare lei ci riserva sempre sorprese grandiose evviva tutti i sostenitori di Chico Forti,
RispondiEliminaRoberta Perazzo
Credo proprio che siamo "una squadra fortissimi"!!
RispondiEliminaAbbiamo però bisogno che il Governo Italiano si muova concretamente e tempestivamente, senza di lui la liberazione di Chico è pura utopia. Mi auguro con tutto il cuore che le parole del Ministro Terzi ("Chico Forti è per me priorità") non restino solo delle belle parole, ma si trasformino presto in fatti concreti! Chico ha bisogno di aiuto, un aiuto concreto! Fatti, non promesse!
Già che ci sono, approfitto di questo "spazietto" per invitarvi a iscrivervi a TWITTER e aiutarci a divulgare il nome e la vicenda di Chico.
Su Twitter dobbiamo essere numerosi, abbiamo bisogno di tutti voi per riportare a casa il nostro amico!
Grazie,
Hammerbaby
be', che dire....ma mano che vi leggo, a una a una, ho la possibilità di conoscervi meglio e di rendermi conto sempre di più che siete delle persone speciali...
RispondiEliminaCredo veramente di avere a che fare qui con gente vera!!..è un onore far parte di qualcosa di così importante e bello seppur sullo sfondo ci sia una vicenda incredibile e assurda..una tragedia che ha colpito quest'uomo innocente Chico Forti..e penso che proprio grazie alla collaborazione con gente così sincera e vera,sarà possibile tirarlo fuori da un'incubo che ormai dura da più di 12 anni!
RispondiEliminaLasciatemelo dire ancora una volta (e non credo sarà l'ultima): siete delle persone stupende! Ce la faremo, ragazzi, Chico tornerà libero,le cose si stanno smuovendo finalmente, ora nessuno si può più nascondere, non si può più fare finta di niente, la TV ne parla, e sempre più gente oggi sa...e sappiamo quanto sia importante l'opinione pubblica, soprattutto in un paese come l'Italia! Continuiamo a divulgare il verbo, non fermiamoci, siamo sulla strada giusta! ABBRACCEREMO CHICO!!!
RispondiEliminaforza chicco.. da un trentino come te. la tua fermezza e tenacia sarà premiata sono sicuro...... forza forza!!! gia mi immagino piazza duomo a trento festosa per la tua liberazione. . un abbraccio. paolo
RispondiEliminaNon conosco bene come funziona la giustizia americana, tutti la vogliono prendere ad esempio, ma ww la giustizia italiana garantista fino all'osso. I trentini avranno i loro difetti ma anche dei pregi, non crederò mai che questo signore sia colpevole. Verrà un giorno che tornerai a casa, ti faremo le arche in piazza duomo a Trento! Teite fiss e non mai molar, ti siamo vicini.
RispondiElimina